Page 125 - L'onorata società
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Torino, partenza programmata per le 21.50, viene soppresso. I passeggeri
lo scoprono a mezzanotte, ripartono la mattina dopo, l'odissea dura 17 ore.
Passa una settimana. Il volo Torino-Bari, previsto per le 17.15, parte alle
22.45. La gente infuriata firma una denuncia collettiva per danni materiali
e morali. Il 28 giugno il Napoli-Torino decolla con 4 ore di ritardo. Una
volta a bordo i passeggeri vengono informati che atterreranno a Malpensa
perché la pista di Caselle è chiusa per lavori. Raggiungono la destinazione
alle prime luci dell'alba. Succede la stessa cosa il 9 luglio. Il volo in
partenza da Roma alle 21.40 viene fatto slittare più volte, ma quando
finalmente è sulla rotta Torino è già sbarrata. Dirottamento su Genova e
arrivo alle 4.35 del mattino.
Ci sono incappati tutti. Politici che hanno perso riunioni, attori e
cantanti che sono giunti in ritardo allo spettacolo, imprenditori che ci hanno
rimesso affari e soldi, gente comune che ha sprecato un mucchio di tempo.
Pare che Roberto Benigni non se la sia presa per niente e abbia fatto
morire dal ridere i compagni di sventura. Più arrabbiati erano il segretario
del Pd Dario Franceschini, il procuratore della Repubblica Gian Carlo Caselli
e lo stesso sindaco di Torino Sergio Chiamparino. Sono fioccati proteste ed
esposti, uno a firma del presidente della Regione Piemonte, Mercedes
Bresso. Il magistrato Raffaele Guariniello ha aperto un'inchiesta in cui si
ipotizza a carico di Cai la violazione del codice del consumatore.
Permesso di decollo non concesso
I dati sui ritardi e le cancellazioni lungo la penisola, accompagnati da una
serie di relazioni tecniche, sono finiti in mano alla solita Autorità Antitrust e
alla Guardia di finanza. Staremo a vedere. Ma in concreto, perché anche
per oggi non si vola? Che cosa sta succedendo negli aeroporti italiani? La
prima ipotesi è che Cai abbia ridotto all'osso il numero dei componenti
dell'equipaggio, ma quando il volo si ritrova con più passeggeri del previsto
diventa necessario integrare l'équipe di bordo, con conseguente perdita di
tempo. All'opposto, nei casi di viaggi soppressi c'è chi ha fatto notare come
gli aerei fossero destinati a decollare semivuoti. Infine, il sospetto più
inconfessabile: e se i voli previsti e non effettuati altro fine non avessero
che quello di tenere bloccati gli slot, ovvero i diritti di volo da e per un
determinato scalo?
In base al principio comunitario use it or loose it, usalo o lascialo, se
non si utilizza una tratta almeno all'80 per cento delle potenzialità nel
corso di una stagione, nella successiva questa deve essere messa a
disposizione dei concorrenti. Ma il Parlamento europeo, su proposta del