Page 120 - L'onorata società
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girati agli utenti sotto forma di sconti. La Liguria, infine, ha dichiarato
guerra. Nel dicembre 2008 il presidente della Regione Claudio Burlando ha
stabilito che i pendolari possano viaggiare gratis almeno per un mese oltre
la scadenza dell'abbonamento: «I controllori dovranno prenderne atto,
altrimenti partono le denunce». Alla base c'è il ritardo da parte di Trenitalia
nella distribuzione dei moduli per l'accesso agli sconti pattuiti come
sanzione per i disservizi. Dal gruppo Trenitalia, naturalmente, fanno muro
e ribattono: per avere condizioni migliori sono necessari finanziamenti
maggiori e biglietti più cari. Impossibile offrire standard più elevati a prezzi
così contenuti.
Milano-Roma in serie A, tutti gli altri in B
Verrebbe da dire, almeno sta arrivando l'Alta velocità. Chi l'avrebbe
immaginato, da Milano a Roma il treno si è messo a fare concorrenza
all'aereo: tre ore e mezzo per arrivare dal Duomo al Colosseo, con la
prospettiva di abbassare di ulteriori trenta minuti il tempo di percorrenza,
una volta che i binari della Tav verranno completati nella tratta tra Bologna
e Firenze. Non male. Peccato che sia un lusso che paghiamo a caro prezzo.
Non tanto per i biglietti. Il problema vero sono i costi per la costruzione
della rete, moltiplicati in corso d'opera: una media di 32 milioni a
chilometro per la parte realizzata, 45 per quella ancora da fare. In Francia
ci si ferma a 10 milioni, in Spagna a 9.
La Corte dei conti ha quantificato nel 2008 in 51 miliardi e 719 milioni il
totale delle risorse finanziarie pubbliche impegnate per realizzare la linea
ferroviaria ad "alta capacità" fra Torino, Milano e Napoli. Sette volte di più
rispetto a quanto previsto nel lontano 1991 dall'allora amministratore
straordinario delle Ferrovie, Lorenzo Necci. Sono trascorsi quasi vent'anni,
tra lavori andati avanti a passo di lumaca e preventivi schizzati alle stelle.
Ben 3 miliardi e 137 milioni se ne vanno solamente in interessi passivi
pagati alle banche. Le ragioni sono le solite: «Modalità di affidamento,
specifiche progettuali, prescrizioni ambientali, antropizzazione del
territorio, acquisizione di aree».
C'è dell'altro. Con una simile concentrazione di energie e di risorse
sull'Alta velocità si corre il rischio di abbandonare definitivamente a se
stessa la "rete di serie B", appunto quella per gli interregionali e i locali. Un
problema che non tocca solo i pendolari, ma anche il trasporto delle merci.
Per non parlare della sicurezza. Meglio non cullarsi sul numero di incidenti
ferroviari in calo (dai 202 del 1993 ai 19 del 2008). Ne abbiamo avuto la
riprova nel periodo compreso tra il maggio e il luglio 2009. Quattro