Page 117 - L'onorata società
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situazione anomala. Dal 2003 in avanti, quando i bilanci del gruppo
prendono a deragliare, i responsabili cominciano a festeggiare. Due
dirigenti su cinque vengono gratificati: uno con un bonus, un altro con
aumenti di merito. Una pioggia di denaro extra assegnata ad almeno 400
persone. Che già non avevano una retribuzione misera. In Trenitalia la
busta paga media dei dirigenti nel 2003 era di 91.775 euro, più 5 per cento
rispetto all'anno precedente. Poco più alto l'onorario dei 363 colleghi
inquadrati all'interno di Rete ferroviaria italiana: 95 mila euro annui. Le
somme crescono quando si passa alla capogruppo Ferrovie: nel 2003 i 156
dirigenti hanno guadagnato 182.515 euro, l'anno dopo hanno ricevuto un
aumento del 6,4 per cento. Nel 2004 le Ferrovie dichiaravano 344 milioni di
perdite.
Nonostante la voragine nei bilanci, come sottolinea la Corte dei conti, si
va tranquillamente avanti con le gratifiche e le favolose buonuscite. Nel
2006 (anno di ricambio al vertice) al trio Catania-Cipolletta-Moretti viene
corrisposta una retribuzione complessiva di 1.158.843 euro. L'anno prima, il
solo Catania aveva intascato 1.930.000 euro. Si scopre che il compenso più
basso era quello di Mauro Moretti, quando si trovava al timone di Rete
ferroviaria italiana: 496.064 euro nel 2005 e 422.667 l'anno seguente,
divisi con il successore Michele Mario Elia. Da quando Moretti è approdato
al vertice delle Ferrovie, invece, la sua retribuzione è coperta da clausola di
riservatezza. Ma va segnalato che la Corte non ha ritenuto di muovere
rilievi.
Al contrario delle condizioni generali di gestione, sulle quali i magistrati
contabili sono entrati in tackle. Si parla della necessità di «interventi
organici e con effetti durevoli». In particolare, viene segnalato un
«avvertibile peggioramento della qualità del servizio di trasporto.» A fronte
di un consistente impegno finanziario pubblico (4,8 miliardi nel 2005 e 5,8
nel 2006) si registrano carenze in termini di puntualità e copertura del
territorio. Si invitano dunque le Fs al rispetto dei «princìpi di efficienza,
economicità ed efficacia». La risposta di Moretti è che la fotografia è
superata: con la sua gestione i conti e la qualità appaiono in netto
miglioramento.
E io non pago più
I bilanci saranno sicuramente più presentabili. Ma riguardo al servizio... La
rivista «Soldi e diritti» di recente ha constatato che da Roma Termini sei
treni su otto partono con almeno una porta rotta, con conseguente
sovraffollamento di alcuni vagoni e slittamento dei tempi. La