Page 132 - L'onorata società
P. 132

ma  ad  alti  consumi,  una  semplice  famiglia  numerosa,  è  chiamata  a
          spendere una cifra maggiore di un single benestante. Identico discorso per
          un'impresa  ad  alti  consumi  ma  con  modesti  utili,  costretta  a  contribuire
          maggiormente  rispetto  a  un'altra  con  utili  rilevanti  e  bassi  impieghi

          energetici». Conclude Ortis: «Sembra opportuna una riflessione in merito
          alla possibilità di trasferire oneri a carico della più equa fiscalità generale».
          Come dire: attenzione, le tasse sui prodotti energetici non possono e non
          devono costituire una deroga all'articolo 53 della Costituzione: «Tutti sono

          tenuti  a  concorrere  alle  spese  pubbliche  in  ragione  della  loro  capacità
          contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività».
              L'andamento delle materie prime sui mercati internazionali e le spinte
          speculative saranno pressoché incontrollabili. Ma al di là di questi fattori

          esterni,  se  la  strada  giusta  è  quella  delle  liberalizzazioni  sarebbe  ora
          passata  di  rimuovere  gli  ostacoli  che  ne  impediscono  l'efficacia.  Troppi
          soggetti  integrati  verticalmente,  attivi  cioè  nell'acquisto  della  materia
          prima,  nel  suo  trasporto,  nella  sua  distribuzione.  Nessuno  che  voglia

          concedere a terzi spazi di stoccaggio, figurarsi quote di prodotto. Enormi
          difficoltà,  per  i  nuovi  arrivati,  ad  accedere  al  fatidico  "ultimo  miglio",  il
          terminale che conduce al cliente finale, difeso a oltranza da chi lo controlla,
          specie le municipalizzate. E poi qualcuno vorrebbe cancellare i tetti stabiliti

          dall'Antitrust...
              Logico che il grido di dolore si levi, prima ancora che dalle famiglie, dal
          mondo industriale. Il confronto con la Francia e la Germania, e in generale
          con i Paesi dove il processo di liberalizzazione è maggiormente avanzato,

          appare impietoso: le nostre imprese, al netto delle imposte, pagano prezzi
          di  oltre  il  20  per  cento  superiori  ai  diretti  concorrenti.  Antonio  Costato,
          titolare  della  Grandi  Molini  Italiani,  numero  uno  degli  imprenditori  di
          Rovigo,  figura  che  il  presidente  Emma  Marcegaglia  ha  fortissimamente

          voluto al suo fianco, assegnandogli la vicepresidenza di Confindustria con
          delega all'Energia, si è già espresso in favore del ritorno al nucleare. Tanto
          da passare per nemico delle energie rinnovabili. Anche sul fronte interno gli
          hanno  dato  dell'"ecoscettico".  «Ma  il  nucleare»  ha  subito  chiarito  «non

          c'entra  nulla  con  le  tariffe  troppo  alte.  Quelle  dipendono  da  un'altra
          ragione: da un mercato in cui manca la concorrenza.» Non si è fatto molti
          amici con la sua battaglia. A scanso di equivoci, Emma Marcegaglia non
          perde occasione per fare capire di essere dalla sua parte: «Costato ha tutto

          il mio appoggio. Sta facendo un ottimo lavoro. E si ritrova a combattere
          con la potente lobby dell'energia...».




                                            Resistere, resistere, resistere
   127   128   129   130   131   132   133   134   135   136   137