Page 94 - Gomorra
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volte il lavoro è assegnato a ditte "non consigliate". I clan per scoprire se i cantieri
            subappaltano i lavori a ditte "esterne" hanno bisogno di un monitoraggio continuo e
            insospettabile.  Il  lavoro  è  affidato  ai  ragazzini  che  osservano,  controllano,  portano
            voce al capozona e da questi prendono ordini su come agire in caso il cantiere abbia
            "sgarrato".  Questi  ragazzini  affiliati  hanno  comportamenti  e  responsabilità  da
            camorristi maturi. Iniziano la carriera molto presto, bruciano le tappe e la loro scalata
            ai posti di potere all'interno della camorra sta radicalmente modificando la struttura

            genetica  dei  clan.  Capizona  bambini,  boss  giovanissimi  divengono  interlocutori
            imprevedibili e spietati che seguono nuove logiche, impedendo a forze dell'ordine e
            Antimafia di comprenderne le dinamiche. Sono volti tutti nuovi e sconosciuti. Con la
            ristrutturazione  del  clan  voluta  da  Cosimo,  interi  comparti  dello  spaccio  vengono
            gestiti da quindicenni e sedicenni che danno ordini a quarantenni e cinquantenni, senza

            sentire neanche per un attimo soggezione o inadeguatezza. Un ragazzo, Antonio Galeota
            Lanza viene intercettato dalle cimici dei carabinieri in auto con lo stereo alto, mentre
            racconta come si vive facendo il pusher.

                 "...  Ogni  domenica  sera  faccio  ottocento  o  novecento  euro,  anche  se  quello  del
            pusher è un mestiere che ti porta ad avere a che fare con crack, cocaina e cinquecento
            anni di carcere..."


                 Sempre  più  spesso  tutto  ciò  che  i  ragazzini  del  Sistema  vogliono  cercano  di
            ottenerlo con il "ferro", così come chiamano la pistola, e il desiderio di un cellulare o
            di uno stereo, di un'auto o di un motorino, facilmente si tramuta in un assassinio. Nella
            Napoli  dei  bambini-soldato  non  è  raro  sentire  vicino  alla  cassa  dei  negozi,  nelle
            botteghe  o  nei  supermarket  affermazioni  del  tipo:  "Appartengo  al  Sistema  di

            Secondigliano"  oppure  "Appartengo  al  Sistema  dei  Quartieri".  Parole  magiche
            attraverso  cui  i  ragazzini  prendono  ciò  che  vogliono  e  dinanzi  alle  quali  nessun
            commerciante chiederà mai di pagare il dovuto.

                 A Secondigliano questa nuova struttura di ragazzi era stata militarizzata. Li avevano
            convertiti in soldati. Pikachu e Kit Kat mi portarono da Nello, un pizzaiolo della zona
            che aveva l'incarico di dare da mangiare ai ragazzini del Sistema, quando finivano il

            loro turno. Entrò un gruppo appena misi piede nella pizzeria. Erano goffi, goffissimi,
            gonfi  sotto  i  maglioni  per  i  giubbotti  antiproiettile.  Lasciarono  i  motorini  sui
            marciapiedi e poi entrarono senza salutare nessuno. Somigliavano nei movimenti e con
            i petti imbottiti a giocatori di football americano. Facce da ragazzini, qualcuno aveva
            anche la prima barba sulle guance, andavano dai tredici ai sedici anni. Pikachu e Kit

            Kat  mi  fecero  sedere  tra  loro,  a  nessuno  la  cosa  sembrò  dispiacere.  Mangiavano  e
            soprattutto  bevevano.  Acqua,  Coca  Cola,  Fanta.  Una  sete  incredibile.  Anche  con  la
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