Page 90 - Gomorra
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pancia. Continuai a fargli domande sui dettagli della morte, sugli agguati. Tutte le
domande possibili tranne l'unica che avrei dovuto fare, ossia chiedergli perché a
quattordici anni pensava a come morire. Ma questo pensiero non mi sfiorò neanche per
un momento. Il ragazzino si presentò col soprannome. Gli veniva dai Pokemon, i
cartoni animati giapponesi. Il ragazzino era biondo e chiatto, quanto bastava per
ribattezzarlo Pikachu. Mi indicò due tizi, tra la folla che si era creata intorno al corpo
della donna uccisa, si erano messi a guardare il cadavere. Pikachu abbassò la voce:
"Ecco quelli, li vedi, sono quelli che hanno ammazzato Pupetta..."
Carmela Attrice era chiamata Pupetta. Cercai di fissare in volto i ragazzi che
Pikachu mi aveva indicato. Avevano un'aria emozionata, palpitante, spostavano teste e
spalle per meglio vedere i poliziotti che coprivano il corpo. Avevano ucciso la donna a
viso scoperto, poi si erano seduti nelle vicinanze, sotto la statua di Padre Pio e appena
un po' di folla si era raccolta intorno al cadavere erano andati a vedere. Qualche giorno
dopo li beccarono. Un gruppo nutrito per un agguato a una donna inoffensiva, uccisa in
pantofole e pigiama. Un gruppo al battesimo del fuoco, l'indotto dello spaccio al
dettaglio che si muta in braccio armato. Il più giovane aveva sedici anni, il più vecchio
ventotto. Il presunto assassino ventidue. Quando li arrestarono, uno di loro vedendo i
flash e le telecamere iniziò a ridere e a fare l'occhiolino ai giornalisti. Arrestarono
anche la presunta esca, il sedicenne che aveva citofonato per far scendere la donna.
Sedici anni, gli stessi della figlia di Carmela Attrice, che quando sente i colpi si
affaccia al balcone e inizia a piangere perché ha capito subito. Anche secondo le
indagini gli esecutori erano tornati sul luogo del delitto. Troppa curiosità. Come
partecipare al proprio film. Prima nel ruolo dell'attore e poi in quello dello spettatore,
ma all'interno della stessa pellicola. Dev'essere vero che chi spara non riesce ad avere
preciso ricordo del gesto che compie perché quei ragazzi sono tornati curiosissimi a
vedere cos'avevano combinato e che faccia aveva la loro vittima. Chiesi a Pikachu se
quei tìzi erano una paranza dei Di Lauro, o almeno ne volevano costituire una. Il
ragazzino iniziò a ridere:
"Ma quale paranza... vorrebbero essere 'na paranza... ma sono piscitielli di
cannuccia, io l'ho vista una paranza..."
Non sapevo se Pikachu mi stesse raccontando balle o semplicemente avesse
assemblato cose che sentiva in giro per Scampia, ma la sua narrazione era precisa. Un
ragazzino pignolo nei suoi racconti, puntuale al punto da rendere irreale ogni dubbio.
Era contento di vedere il mio viso stupito mentre raccontava. Pikachu mi raccontò che
aveva un cane chiamato Careca, come l'attaccante brasiliano del Napoli campione