Page 85 - Gomorra
P. 85

I giornalisti erano appostati nelle loro macchine. Ma soltanto dopo aver lasciato
            fare e non aver intralciato gli stivali dei carabinieri iniziarono a riprendere il blitz.
            Alla  fine  dell'operazione  ammanettarono  cinquantatré  persone,  il  più  giovane  era
            dell'85. Erano tutti cresciuti nella Napoli del Rinascimento, nel percorso nuovo che
            avrebbe  dovuto  mutare  il  destino  degli  individui.  Mentre  entrano  nei  cellulari  della
            polizia,  mentre  vengono  ammanettati  dai  carabinieri,  tutti  sanno  cosa  fare:  chiamare
            questo o quell'avvocato, aspettare che il 28 del mese a casa arrivi lo stipendio del

            clan, i pacchi di pasta per mogli o madri. I più preoccupati sono gli uomini che hanno a
            casa figli adolescenti, non sanno il ruolo che gli verrà assegnato dopo il loro arresto.
            Ma su questo non possono mettere bocca.

                 Dopo  il  blitz  la  guerra  non  conosce  sosta.  Il  18  dicembre  Pasquale  Galasso,

            omonimo di uno dei boss più potenti degli anni '90, viene fatto fuori dietro al bancone
            di un bar. E poi Vincenzo Iorio ucciso il 20 dicembre in pizzeria. Il 24 ammazzano
            Giuseppe Pezzella, trentaquattro anni. Cerca di rifugiarsi in un bar, ma gli scaricano un
            caricatore  contro.  Per  Natale  la  pausa.  Le  batterie  di  fuoco  si  fermano.  Ci  si
            riorganizza.  Si  cerca  di  dare  regola  e  strategia  al  più  sregolato  dei  conflitti.  Il  27
            dicembre Emanuele Leone viene ammazzato con un colpo alla testa. Aveva ventun'anni.
            Il  30  dicembre  ammazzano  gli  Spagnoli:  uccidono  Antonio  Scafuro,  ventisei  anni  e

            colpiscono alla gamba suo figlio. Era parente del capozona dei Di Lauro a Casavatore.

                 La cosa più complessa era comprendere. Comprendere come era stato possibile per
            i  Di  Lauro  riuscire  a  condurre  un  conflitto  da  vincenti.  Colpire  e  scomparire.
            Schermarsi tra le persone, sperdersi nei quartieri. Lotto T, le Vele, Parco Postale, le
            Case Celesti, le Case dei Puffi, il Terzo Mondo divengono come una sorta di giungla,

            una foresta pluviale di cemento armato dove confondersi, dove sparire più facilmente
            che altrove, dove è più facile risultare dei fantasmi. I Di Lauro avevano perso tutti i
            dirigenti e i capizona, ma erano riusciti a innescare una guerra spietata senza perdite
            gravissime. Era come se uno Stato avesse subito un golpe, e il Presidente destituito -
            per conservare il proprio potere e tutelare i propri interessi - avesse armato i ragazzini
            delle scuole e fatto divenire i postini, i funzionari, i capiufficio, le nuove leve militari.
            Concedendo loro di entrare nel nuovo centro del potere e non relegandoli più al rango

            di ingranaggi secondari.

                 Ugo De Lucia, fedelissimo dei Di Lauro accusato dalla DDA di Napoli di essere
            responsabile  dell'omicidio  di  Gelsomina  Verde,  viene  intercettato,  come  riportato
            nell'ordinanza del dicembre 2004, da una cimice nascosta in auto:


                 "Io senza ordine non mi muovo, come sono fatto io!"
   80   81   82   83   84   85   86   87   88   89   90