Page 83 - Gomorra
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i volti, comprendere se fossero armati. Vedevi avvicinarti prima dei motorini che ti
sbirciavano anche l'anima, poi delle moto, e infine delle auto che ti seguivano.
Gli infermieri denunciarono che prima di entrare per andare a soccorrere qualcuno,
chiunque, non soltanto feriti d'arma da fuoco, ma anche una vecchietta con una frattura
al femore o un infartuato, dovevano scendere, farsi perquisire, far entrare
nell'autoambulanza una sentinella che controllava se fosse davvero un trasporto
sanitario o invece nascondeva armi, killer o persone da far fuggire. Nelle guerre di
camorra la Croce Rossa non è riconosciuta, nessun clan ha firmato il trattato di
Ginevra. Anche le macchine civetta dei carabinieri rischiano. Una volta una
sventagliata di colpi venne scaricata addosso a un'auto con a bordo un gruppo di
carabinieri in borghese scambiati per rivali, colpi che non produssero che ferite.
Qualche giorno dopo si presenta in caserma un ragazzino con la sua valigetta di
biancheria sapendo benissimo come ci si comporta durante un arresto. Confessa tutto e
subito, forse perché la punizione che avrebbe avuto per aver sparato ai carabinieri
sarebbe stata ben peggiore del carcere. O molto più probabilmente il clan, per non
innescare particolari odi privati tra divise e camorristi, l'avrà incoraggiato a
consegnarsi promettendogli il dovuto, e il pagamento delle spese di difesa. Il ragazzino
entrato in caserma senza esitazione ha dichiarato: "Credevo fossero gli Spagnoli, e ho
sparato".
Anche il 7 dicembre mi svegliò una telefonata in piena notte. Un amico fotografo mi
avvertiva del blitz. Non di un blitz. Ma del blitz. Quello che politici locali e nazionali
chiedevano come gesto di reazione alla faida.
Il rione Terzo Mondo è circondato da mille uomini tra poliziotti e carabinieri. Un
rione enorme, il cui soprannome rende chiara l'immagine della sua situazione, così
come la scritta su un muro all'imbocco della sua strada principale: "Rione Terzo
Mondo, non entrate". È una grossa operazione mediatica. Dopo questo blitz, Scampia,
Miano, Piscinola, San Pietro a Paterno, Secondigliano, saranno territori invasi da
giornalisti e presidi televisivi. La camorra torna a esistere dopo anni di silenzio.
D'improvviso. Ma i calibri d'analisi sono vecchi, vecchissimi, non c'è stata alcuna
attenzione costante. Come se si fosse ibernato un cervello vent'anni fa e scongelato ora.
Come se ci si trovasse di fronte alla camorra di Raffaele Cutolo e alle logiche mafiose
che portarono a far saltare le autostrade e uccidere i magistrati. Oggi tutto è mutato
tranne gli occhi degli osservatori, esperti e meno esperti. Tra gli arrestati c'è anche
Ciro Di Lauro, uno dei figli del boss. Il commercialista del clan, dice qualcuno. I
carabinieri sfondano le porte, perquisiscono le persone, e puntano i fucili in faccia a