Page 79 - Gomorra
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intollerabile, bisogna reagire anche a costo della vita. La fidanzata cerca di frenarlo, di
non farlo sentire già un condannato:
Anna: "Non ti devi mettere nel bordello, cioè tu puoi benissimo vivere...".
Francesco: "No, non la voglio cambiare la vita mia...".
Il giovanissimo scissionista è terrorizzato dal fatto che i Di Lauro possano
prendersela con lei, ma la rassicura dicendo che lui aveva molte ragazze, quindi
nessuno può associare Anna con lui. Poi le confessa, da adolescente romantico, che lei
ora è l'unica...
"... A finale io tenevo trenta donne nel rione... ora però dentro là mi sento solo con
te..."
Anna sembra tralasciare ogni paura di ritorsione, come una ragazzina qual è, pensa
solo all'ultima frase che Francesco ha pronunciato:
Anna: "Ci vorrei credere".
La guerra continua. Il 24 novembre 2004 ammazzano Salvatore Abbinante. Gli
sparano in faccia. Nipote di uno dei dirigenti degli Spagnoli, Raffaele Abbinante, uomo
di Marano. Il territorio dei Nuvoletta. I maranesi per avere una partecipazione attiva al
mercato di Secondigliano fecero trasferire al rione Monterosa molti uomini con le loro
famiglie e Raffaele Abbinante è, secondo le accuse, il dirigente di questa quota mafiosa
in seno a Secondigliano. Era uno dei personaggi con maggiore carisma in Spagna dove
comandava nel territorio della Costa del Sol. In una maxi inchiesta del 1997 furono
sequestrati duemilacinquecento chili di hashish, milleventi pasticche di ecstasy,
millecinquecento chili di cocaina. I magistrati dimostrarono che i cartelli napoletani
degli Abbinante e dei Nuvoletta gestivano la quasi totalità dei traffici di droga sintetica
in Spagna e in Italia. Dopo l'omicidio di Salvatore Abbinante si temeva che i Nuvoletta
intervenissero, che Cosa Nostra decidesse di dire la sua nella faida secondiglianese.
Non avvenne nulla, almeno militarmente. I Nuvoletta aprirono i confini dei loro
territori agli scissionisti in fuga, questo fu il segnale di critica degli uomini di Cosa
Nostra in Campania alla guerra di Cosimo. Il 25 novembre i Di Lauro ammazzano
Antonio Esposito nel suo negozio di alimentari. Quando arrivai sul posto il suo corpo
si trovava tra bottiglie d'acqua e buste di latte. Lo raccolsero, erano in due,
sollevandolo per la giacca e per i piedi lo misero in una bara di metallo. Quando la
macchina mortuaria andò via, comparve nel negozio una signora che iniziò a mettere in
ordine le buste sul pavimento, pulì gli schizzi di sangue finiti sulla vetrina dei salumi. I