Page 93 - Gomorra
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antiproiettile sotto le magliette, e poi uno per volta gli scaricavano contro mezzo
caricatore di pistola. "Quando arriva la botta cadi per terra e non respiri più, apri la
bocca e tiri il fiato, ma non entra niente. Non ce la fai proprio. Sono come cazzotti in
petto, ti sembra di schiattare... ma poi ti rialzi, è questo l'importante. Dopo la botta, ti
rialzi." Kit Kat era stato addestrato insieme ad altri a prendere i colpi, un
addestramento a morire, anzi a quasi morire.
Li arruolano appena diventano capaci di essere fedeli al clan. Hanno dai dodici ai
diciassette anni, molti sono figli o fratelli di affiliati, molti altri invece provengono da
famiglie di precari. Sono il nuovo esercito dei clan della camorra napoletana. Vengono
dal centro storico, dal quartiere Sanità, da Forcella, da Secondigliano, dal rione San
Gaetano, dai Quartieri Spagnoli, dal Pallonetto, vengono reclutati attraverso
affiliazioni strutturate in diversi clan. Per numero sono un vero e proprio esercito. I
vantaggi per i clan sono molteplici, un ragazzino prende meno della metà dello
stipendio di un affiliato adulto di basso rango, raramente deve mantenere i genitori, non
ha le incombenze di una famiglia, non ha orari, non ha necessità di un salario puntuale e
soprattutto è disposto a essere perennemente per strada. Le mansioni sono diverse e di
diversa responsabilità. Si inizia con lo spaccio di droga leggera, hashish soprattutto.
Quasi sempre i ragazzini si posizionano nelle strade più affollate, col tempo iniziano a
spacciare pasticche e ricevono quasi sempre in dotazione un motorino. Infine la
cocaina, che portano direttamente nelle università, fuori dai locali, dinanzi agli
alberghi, alle stazioni della metropolitana. I gruppi di baby-spacciatori sono
fondamentali nell'economia flessibile dello spaccio perché danno meno nell'occhio,
vendono droga tra un tiro di pallone e una corsa in motorino e spesso vanno
direttamente al domicilio del cliente. Il clan in molti casi non costringe i ragazzini a
lavorare di mattina, continuano infatti a frequentare la scuola dell'obbligo, anche
perché se decidessero di evaderla sarebbero più facilmente rintracciabili. Spesso i
ragazzini affiliati dopo i primi mesi di lavoro vanno in giro armati, un modo per
difendersi e farsi valere, una promozione sul campo che promette la possibilità di
scalare i vertici del clan; pistole automatiche e semiautomatiche che imparano a usare
nelle discariche di spazzatura della provincia o nelle caverne della Napoli sotterranea.
Quando diventano affidabili e ricevono la totale fiducia di un capozona, allora
possono rivestire un ruolo che va ben oltre quello di pusher, diventano "pali".
Controllano in una strada della città, a loro affidata, che i camion che accedono per
scaricare merce a supermarket, negozi o salumerie, siano quelli che il clan impone
oppure, in caso contrario, segnalano quando il distributore di un negozio non è quello
"prescelto". Anche nella copertura dei cantieri è fondamentale la presenza dei "pali".
Le ditte appaltataci spesso subappaltano a imprese edili dei gruppi camorristici, ma a