Page 69 - Gomorra
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punti centomila euro e le cose ti vanno bene, in quattordici giorni divengono
trecentomila. Quando mi imbatto in questi dati di accelerazione economica, ricordo
sempre quando Giovanni Falcone trovandosi in una scuola fece un esempio finito poi
su centinaia di quaderni di scolari: "Per capire che la droga è un'economia florida,
pensate che mille lire investite il 1° settembre nella droga diventano cento milioni il 1°
agosto dell'anno successivo".
Le cifre che i dirigenti versavano nelle casse dei Di Lauro continuavano a essere
astronomiche, ma progressivamente minori. Sul lungo periodo una prassi del genere
avrebbe rafforzato alcuni a scapito di altri e lentamente, appena il gruppo ne avrebbe
avuto la forza organizzativa e militare, avrebbe dato una spallata a Paolo Di Lauro. La
spallata finale, quella che non conosce rimedio. Quella che avviene col piombo e non
con la concorrenza. Così Cosimo ordina di mettere tutti a stipendio. Li vuole tutti
strettamente alle sue dipendenze. Una scelta in controtendenza con le decisioni che sino
ad allora aveva preso suo padre, ma necessaria per proteggere i propri affari, la
propria autorità, la propria famiglia. Non più imprenditori consorziati, liberi di
decidere le quantità di danaro da investire, le qualità e i tipi di droghe da immettere nel
mercato. Non più liberi livelli autonomi all'interno di una impresa multilevel, ma
dipendenti. Messi a stipendio. Cinquantamila euro al mese, qualcuno dice. Una cifra
enorme. Ma pur sempre uno stipendio. Pur sempre un ruolo di sottoposto. Pur sempre
la fine del sogno imprenditoriale a scapito di un lavoro da dirigente. E poi la
rivoluzione amministrativa non terminava qui. I pentiti raccontano che Cosimo aveva
imposto una trasformazione generazionale. I dirigenti non dovevano avere più di
trent'anni. Ringiovanire, subito, nell'immediato i vertici. Il mercato non permette
concessioni a plusvalori umani. Non concede nulla. Devi vincere, commerciare. Ogni
vincolo, fosse affetto, legge, diritto, amore, emozione, religione, ogni vincolo è una
concessione alla concorrenza, un inciampo per la sconfitta. Tutto può esserci, ma solo
dopo la priorità della vittoria economica, dopo la certezza del dominio. Per una sorta
di residuo rispetto, i vecchi boss venivano ascoltati anche quando proponevano idee
vetuste, ordini inefficaci e le loro decisioni erano prese spesso in considerazione
esclusivamente in nome della loro età. E soprattutto l'età poteva mettere a repentaglio
la leadership dei figli di Paolo Di Lauro.
Ora invece erano tutti sullo stesso piano: nessuno può fare appello a passati mitici,
esperienze pregresse, rispetto dovuto. Tutti devono confrontarsi con la qualità delle
proprie proposte, la capacità di gestione, la forza del proprio carisma. Quando i gruppi
di fuoco secondiglianesi iniziarono a mostrare la propria forza militare, la scissione
non era ancora avvenuta. Stava maturando. Uno dei primi obiettivi fu Ferdinando
Bizzarro, "bacchetella" o anche "zio Fester" come il personaggio calvo, basso e