Page 63 - Gomorra
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responsabilità morali eccessive. Nessun pu-sher in tuta acetata schiattato agli angoli
            delle piazze per intere giornate difeso dai pali. Nulla se non prodotto e danaro. Spazio
            bastante per la dialettica del commercio. Dai dati, forniti dalle più importanti questure
            d'Italia, un arrestato su tre per traffico di droga è incensurato e completamente estraneo
            ai percorsi criminali. Il consumo di cocaina, secondo i dati dell'Istituto Superiore di
            Sanità,  è  schizzato  ai  massimi  storici:  +80  per  cento  (1999-2002).  Il  numero  delle
            persone dipendenti che si rivolgono al SERT raddoppia ogni anno. L'espansione del

            mercato  è  immensa,  le  coltivazioni  transgeniche  consentono  ormai  quattro  raccolti
            l'anno,  dunque  non  ci  sono  problemi  di  approvvigionamento  di  materia  prima,  e
            l'assenza di un'organizzazione egemone favorisce la libera iniziativa. Robbie Williams,
            un famoso cantante cocainomane, per anni disse che "la cocaina è il modo che Dio ha
            inventato per dirti che hai troppi soldi". Questa frase, che ho letto su qualche giornale,

            mi  tornò  in  mente  quando  alle  Case  Celesti  avevo  incontrato  dei  ragazzi  che
            osannavano il prodotto e il luogo: "Se esiste la coca delle Case Celesti significa che
            Dio non ha dato nessun valore ai soldi".

                 Le  Case  Celesti,  chiamate  così  per  il  colore  azzurrino  pallido  che  in  origine
            avevano, costeggiano via Limitone d'Arcano e sono divenute una delle migliori piazze
            della  cocaina  in  Europa.  Un  tempo  non  era  così.  A  rendere  questa  piazza  così

            conveniente è stato, secondo le indagini, Gennaro Marino McKay. È lui il referente del
            clan in questo territorio. Non solo referente; il boss Paolo Di Lauro, che stima la sua
            gestione, gli ha dato la piazza in franchising. Può fare tutto in autonomia, deve solo
            versare una quota mensile alla cassa del clan. Gennaro e suo fratello Gaetano sono
            detti i McKay. Tutto è dovuto alla somiglianza che il padre aveva con lo sceriffo Zeb
            McKay del telefilm Alla conquista del West. Tutta la famiglia così è divenuta non più

            Marino ma McKay. Gaetano non ha le mani. Ha due protesi di legno. Di quelle rigide.
            Laccate  di  nero.  Le  ha  perse  combattendo  nel  1991.  La  guerra  contro  i  Puca,  una
            vecchia famiglia cutoliana. Stava maneggiando una bomba a mano, e gli esplose tra le
            mani facendo saltare in aria le dita. Gaetano McKay ha sempre un accompagnatore, una
            sorta di maggiordomo, che prende il posto delle sue mani, ma quando deve firmare,
            riesce a farlo bloccando la penna con le protesi, rendendola un perno, un chiodo fisso
            sulla pagina, e poi si aggroviglia con il collo e i polsi, riuscendo a tracciare con grafia

            impercettibilmente sghemba la sua firma.

                 Genny McKay, secondo le indagini della Procura Antimafia di Napoli, era riuscito
            a creare una piazza capace di stoccare e smerciare. D'altronde il buon prezzo ricevuto
            dai  fornitori  è  dovuto  proprio  alla  capacità  di  accumulare  e  in  questo  la  giungla  di

            cemento di Secondigliano, con i suoi centomila abitanti, aiuta. Il corpo delle persone,
            le loro case, la loro vita quotidiana divengono la grande muraglia che circoscrive i
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