Page 49 - Gomorra
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contante viene offerto dal clan a tassi mediamente del 10 per cento. In questo modo si
crea automaticamente un rapporto societario di fatto tra il commerciante acquirente, il
venditore e il finanziatore occulto, ossia i clan. I proventi dell'attività vengono divisi al
50 per cento ma può accadere che l'indebitamento faccia entrare percentuali sempre più
ampie nelle casse del clan e che alla fine il commerciante diventi un semplice
prestanome che percepisce uno stipendio mensile. I clan non sono come le banche che
rispondono al debito arraffando tutto, il bene lo utilizzano lasciando che ci lavorino le
persone con esperienza che hanno perso la proprietà. Secondo quanto emerge dalle
dichiarazioni di un pentito, nell'inchiesta della DDA del 2004, il 50 per cento dei
negozi solo a Napoli è eterodiretto dalla camorra.
Ormai l'estorsione mensile, quella alla Mi manda Picone, il film di Nanni Loy, del
porta a porta a Natale, Pasqua e Ferragosto è una prassi da clan straccione, usata da
gruppi che cercano di sopravvivere, incapaci di fare impresa. Tutto è cambiato. I
Nuvoletta di Marano, periferia a nord di Napoli, avevano innescato un meccanismo più
articolato ed efficiente di racket fondato sul vantaggio reciproco e sull'imposizione
delle forniture. Giuseppe Gala detto "showman" era diventato uno dei più apprezzati e
richiesti agenti nel business alimentare. Era agente della Bauli e della Von Holten e
attraverso la Vip Alimentari aveva conquistato un posto di esclusivista della Parmalat
per la zona di Marano. In una conversazione telefonica depositata dai magistrati della
DDA di Napoli nell'autunno del 2003, Gala si vantava della sua qualità di agente: "Li
ho bruciati tutti, siamo i più forti sul mercato".
Le ditte che trattava infatti avevano la certezza di essere presenti su tutto il
territorio da lui coperto e la garanzia di un elevato numero di ordinazioni. D'altro canto
i commercianti e i supermarket erano ben felici di poter interloquire con Peppe Gala
poiché forniva sconti assai più alti sulla merce, avendo possibilità di fare pressione
sulle aziende e sui fornitori. Essendo un uomo del Sistema, "Showman" poteva
assicurare, controllando anche i trasporti, prezzi favorevoli e arrivi tempestivi.
Il clan non impone con l'intimidazione il prodotto che decide di "adottare" ma con
la convenienza. Le aziende rappresentate da Gala dichiaravano di essere state vittime
del racket della camorra, di aver subito il diktat dei clan. Ma osservando i dati
commerciali - rintracciabili nei dati di Conf-commercio - era possibile osservare che
le ditte che si erano rivolte a Gala nel lasso di tempo che va dal 1998 al 2003 hanno
avuto un incremento di vendite annuale che va dal 40 all'80 per cento. Con le sue
strategie economiche, Gala riusciva persino a risolvere i problemi di liquidità
monetaria dei clan. Arrivò a imporre un sovrapprezzo sul panettone nel periodo
natalizio per poter pagare la tredicesima alle famiglie dei detenuti affiliati ai