Page 53 - Gomorra
P. 53
e carabinieri. Ciro Monteriso "'o mago" per chissà quale ragione. Pasquale Gallo di
Torre Annunziata dal viso grazioso detto "'o bellillo", i Lo Russo definiti "i capitoni"
come i Maliardo i "Carlantoni" e i Belforte i "Mazzacane" e i Piccolo i "Quaqquaroni",
vecchi nomi dei ceppi di famiglia. Vincenzo Mazzarella "'o pazzo" e Antonio Di Biasi,
soprannominato "pavesino" perché quando usciva a fare operazioni militari si portava
sempre dietro i biscotti pavesini da sgranocchiare. Domenico Russo, soprannominato
"Mimi dei cani" boss dei Quartieri Spagnoli, chiamato così perché da ragazzino
vendeva cuccioli di cane lungo via Toledo. E poi Antonio Carlo D'Onofrio
"Carlucciello 'o mangiavatt'" ossia Carletto il mangiagatti, leggenda vuole che avesse
imparato a sparare usando i gatti randagi come bersaglio. Gennaro Di Chiara che
scattava violentemente ogni qual volta qualcuno gli toccava il viso era detto "file
scupierto", filo scoperto. Poi ci sono contronomi dovuti a espressioni onomatopeiche
intraducibili come Agostino Tardi detto "picc pocc" o Domenico di Ronza "scipp
scipp" o la famiglia De Simone detta "quagliaquaglia", gli Aversano detti "zig zag",
Raffaele Giuliano '"o zuì", Antonio Bifone "zuzù".
Gli è bastato ordinare spesso la stessa bevanda e Antonio Di Vicino è divenuto
"lemon", Vincenzo Benitozzi con un viso tondo veniva chiamato "Cicciobello",
Gennaro Lauro, forse per il numero civico dove abitava, detto "'o diciassette", poi
Giovanni Aprea "punt 'e curtiello" perché il nonno, nel 1974, partecipò al film di
Pasquale Squitieri I guappi, interpretando il ruolo del vecchio camorrista che allenava
i "guaglioni" a tirare di coltello.
Ci sono invece contronomi calibrati che possono fare la fortuna o sfortuna
mediatica di un boss come quello celebre di Francesco Schiavone detto Sandokan, un
contronome feroce scelto per la sua somiglianza con Kabir Bedi, l'attore che interpretò
l'eroe salgariano. Pasquale Tavoletta detto Zorro per la somiglianza, a sua volta, con
l'attore del telefilm televisivo, o quello di Luigi Giuliano "'o re", detto anche Lovigino,
contronome ispirato dalle sue amanti americane che nell'intimità gli sussurravano "I
love Luigino". Da qui Lovigino. Il contronome di suo fratello Carmine "'o lione", e
quello di Francesco Verde alias "'o negus" come l'imperatore di Etiopia per la sua
ieraticità e per il suo essere boss da lungo tempo. Mario Schiavone chiamato
"Menelik" come il famoso imperatore etiope che si oppose alle truppe italiane, e
Vincenzo Carobene detto "Gheddafi" per la sua straordinaria somiglianza con il figlio
del generale libico. Il boss Francesco Bidognetti è conosciuto come "Cicciotto di
Mezzanotte", un contronome nato dal fatto che chiunque si fosse frapposto tra lui e un
suo affare avrebbe visto calare su di sé la mezzanotte anche all'alba. Qualcuno sostiene
che il soprannome gli fu affibbiato perché da ragazzo aveva iniziato la scalata ai vertici