Page 54 - Gomorra
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del clan proteggendo le puttane. Tutto il suo clan veniva definito ormai "il clan dei
Mezzanotte".
Quasi tutti i boss hanno un contronome: è in assoluto il tratto unico, identificatore.
Il soprannome per il boss è come le stimmate per un santo. La dimostrazione
dell'appartenenza al Sistema. Tutti possono essere Francesco Schiavone, ma solo uno
sarà Sandokan, tutti possono chiamarsi Carmine Alfieri, ma uno solo si girerà quando
verrà chiamato "'o 'ntufato", chiunque può chiamarsi Francesco Verde, solo uno
risponderà al nome di "'o negus", tutti possono essere stati iscritti all'anagrafe come
Paolo Di Lauro, uno solo sarà "Ciruzzo 'o milionario".
Ciruzzo aveva deciso per un'organizzazione silenziosa dei suoi affari, con un
profilo militare capillare ma a bassa intensità. Era stato un boss sconosciuto per lungo
tempo persino alle forze di polizia. L'unica volta, prima di darsi alla latitanza, che era
stato convocato dai magistrati era stato a causa di suo figlio Nunzio che aveva
aggredito un professore perché aveva osato rimproverarlo. Paolo Di Lauro era in grado
di connettersi direttamente ai cartelli sudamericani e di creare reti di grossa
distribuzione attraverso l'alleanza con i cartelli albanesi. La strada del narcotraffico
negli ultimi anni ha rotte precise. La coca parte dal Sudamerica, giunge in Spagna e qui
o viene direttamente prelevata, o viene smistata in Albania via terra. L'eroina invece
parte dall'Afghanistan e prende le strade della Bulgaria, del Kosovo, dell'Albania;
l'hashish e la marijuana partono dal Maghreb e hanno la mediazione dei turchi e degli
albanesi nel Mediterraneo. Di Lauro era riuscito ad avere contatti diretti per ogni
accesso ai mercati delle droghe, era riuscito dopo una strategia certosina a divenire a
pieno titolo imprenditore delle pelli e del narcotraffico. Aveva fondato nel 1989 la
celebre impresa Confezioni Valent di Paolo Di Lauro & C, che secondo lo statuto
avrebbe dovuto terminare le sue attività nel 2002, ma nel novembre 2001 fu sequestrata
dal Tribunale di Napoli. La Valent si era aggiudicata diversi appalti in tutt'Italia per
l'installazione di cash and carry. Aveva come oggetto sociale un enorme potenziale di
attività: dal commercio di mobili al settore tessile, dalle confezioni al commercio delle
carni e alla distribuzione delle acque minerali. La Valent forniva pasti a diverse
strutture pubbliche e private, e provvedeva alla macellazione di carni di qualsiasi
specie. Inoltre, sempre secondo l'oggetto sociale, la Valent di Paolo Di Lauro si poneva
l'obiettivo di costruire attività alberghiere, catene di ristorazione, ristoranti e quanto
"opportuno per il tempo libero". Nello stesso tempo dichiarava che: "la società potrà
acquistare terreni, costruire sia direttamente che indirettamente fabbricati, centri
commerciali o case per civili abitazioni". La licenza commerciale fu rilasciata dal
comune di Napoli nel '93, la società era amministrata dal figlio di Di Lauro, Cosimo.
Paolo Di Lauro, per cause legate al clan, era uscito di scena nel '96, dando le sue quote