Page 32 - Gomorra
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Venne tracciata sulla lavagna la sua proposta.
"800 / 40 / 2"
I visi degli altri imprenditori non sembravano preoccupati. Non aveva osato con la
sua proposta entrare nelle dimensioni dell'impossibile. E questa cosa evidentemente
faceva piacere a tutti. Ma i committenti non erano soddisfatti. L'asta continuò.
Le aste che le grandi griffe italiane fanno in questi luoghi sono strane. Nessuno
perde e nessuno vince l'appalto. Il gioco sta nel partecipare o meno alla corsa.
Qualcuno si lancia con una proposta, dettando il tempo e il prezzo che può sostenere.
Ma se le sue condizioni saranno accettate non sarà l'unico vincitore. La sua proposta è
come una rincorsa che gli altri imprenditori possono tentare di seguire. Quando un
prezzo viene accettato dai mediatori gli imprenditori presenti possono decidere se
partecipare o meno; chi accetta riceve il materiale. Le stoffe. Le fanno inviare
direttamente al porto di Napoli e da lì ogni imprenditore le va a prendere. Ma uno
soltanto verrà pagato a lavoro ultimato. Quello che consegnerà per primo i capi
confezionati con elevatissima qualità di fattura. Gli altri imprenditori che hanno
partecipato all'asta potranno tenersi i materiali, ma non avranno un centesimo. Le
aziende di moda ci guadagnano così tanto che sacrificare stoffa non è una perdita
rilevante. Se un imprenditore per più volte non consegna, sfruttando l'asta per avere
materiale gratuito, viene escluso da quelle successive. Con quest'asta, i mediatori delle
griffe si assicurano la velocità di produzione, perché se qualcuno tenta di rimandare
qualcun altro ne prenderà il posto. Nessuna proroga è possibile per i tempi dell'alta
moda.
Un altro braccio si alzò per la gioia della donna dietro la scrivania. Un
imprenditore ben vestito, elegantissimo.
"Venti euro in venticinque giorni."
Alla fine accettarono quest'ultima proposta. Si accodarono a lui nove su venti.
Neanche Xian osò dirsi disponibile. Non poteva coordinare velocità e qualità in tempi
così brevi e con prezzi così bassi. Finita l'asta la donna scrisse in un file i nomi degli
imprenditori, l'indirizzo delle fabbriche, i numeri di telefono. Il vincitore offrì un
pranzo a casa sua. Aveva la fabbrica al piano terra; al primo piano viveva con la
moglie, e al secondo piano c'era suo figlio. Orgogliosamente raccontava: