Page 24 - Gomorra
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Angelina Jolie
Nei giorni successivi accompagnai Xian nei suoi incontri d'affari. In realtà mi
aveva scelto per fargli compagnia durante gli spostamenti e i pranzi. Parlavo troppo o
troppo poco. Le due attitudini gli piacevano entrambe. Seguivo come si seminava e
coltivava la semenza del danaro, come veniva messo a maggese il terreno
dell'economia. Arrivammo a Las Vegas. A nord di Napoli. Qui chiamano Las Vegas
questa zona per diverse ragioni. Come Las Vegas del Nevada è edificata in mezzo al
deserto, così anche questi agglomerati sembrano spuntare dal nulla. Si arriva qui da un
deserto di strade. Chilometri di catrame, di strade enormi che in pochi minuti ti portano
fuori da questo territorio per spingerti sull'autostrada verso Roma, dritto verso il nord.
Strade fatte non per auto ma per camion, non per spostare cittadini ma per trasportare
vestiti, scarpe, borse. Venendo da Napoli questi paesi spuntano d'improvviso, ficcati
nella terra uno accanto all'altro. Grumi di cemento. Le strade che si annodano ai lati di
una retta su cui si avvicendano senza soluzione di continuità Casavatore, Caivano,
Sant'Antimo, Melito, Arzano, Piscinola, San Pietro a Patierno, Frattamaggiore,
Frattaminore, Grumo Nevano. Grovigli di strade. Paesi senza differenze che sembrano
un'unica grande città. Strade che per metà sono un paese e per l'altra metà ne sono un
altro.
Avrò sentito centinaia di volte chiamare la zona del foggiano la Califoggia, oppure
il sud della Calabria Calafrica o Calabria Saudita, o magari Sahara Consilina per Sala
Consilina, Terzo Mondo per indicare una zona di Secondigliano. Ma qui Las Vegas è
davvero Las Vegas. Qualsiasi persona avesse voluto tentare una scalata imprenditoriale
in questo Angolo, per anni avrebbe potuto farlo.
Realizzare il sogno ambito, una liquidazione, un forte risparmio una sua fabbrica.
Puntava su un'azienda, e si vinceva come si vince puntando danaro. Se perdeva
chiudeva in pochi mesi. A Las Vegas, nulla era dato da scienza, produttività, velocità,
silenzi,precise pianificazioni amministrative economiche.
Scarpe, vestiti, confezioni erano produzioni che si imponevano al buio sul mercato
internazionale. Le città non si facevano fregio di questa produzione preziosa. I prodotti
erano tanto più riusciti quanto assemblati in silenzio e clandestinamente. Territori che
da decenni producevano i migliori capi della moda italiana. E quindi i migliori capi di