Page 22 - Gomorra
P. 22
abbassarsi. Tutto deve arrivare, muoversi velocemente, di nascosto. Schiacciarsi
sempre di più nella dimensione della vendita e dell'acquisto. Un ossigeno inaspettato
per i commercianti italiani ed europei. Questo ossigeno entrava dal porto di Napoli.
Stipammo tutti i pacchi in diversi furgoni. Arrivarono anche gli altri scafi. I furgoni
andavano verso Roma, Viterbo, Latina, Formia. Xian ci fece riaccompagnare a casa.
Tutto era cambiato negli ultimi anni. Tutto. D'improvviso. Repentinamente.
Qualcuno intuisce il cambiamento, ma ancora non lo comprende. Il golfo fino a dieci
anni fa era solcato da scafi di contrabbandieri, le mattine erano cariche di dettaglianti
che si andavano a rifornire di sigarette. Strade affollate, macchine piene di stecche,
angoli con sedia e banco per la vendita. Si giocavano le battaglie tra guardie costiere,
finanzieri, e contrabbandieri. Si scambiavano quintali di sigarette in cambio di un
arresto mancato, o ci si faceva arrestare per salvare quintali di sigarette stipate in
qualche doppio fondo di scafo in fuga. Nottate, pali e fischi per avvertire strani
movimenti di auto, walkie talkie accesi per segnalare allarmi, e file di uomini lungo la
costa che si passavano velo-mente le scatole. Macchine che sfrecciavano dalla costa
pugliese all'entroterra e dall'entroterra verso la Campania. Napoli-Brindisi era un asse
fondamentale, la strada dell'economia florida delle sigarette a buon mercato. Il
contrabbando, la FIAT del sud, il welfare dei senza Stato, ventimila persone che
lavoravano esclusivamente nel contrabbando tra Puglia e Campania. Il contrabbando
innescò la grande guerra di camorra dei primi anni '80.
I clan pugliesi e campani reintroducevano in Europa le sigarette non più soggette ai
Monopoli di Stato. Importavano migliaia di casse al mese dal Montenegro, fatturando
cinquecento milioni di lire a carico. Ora tutto si è spaccato e trasformato. Ai clan non
conviene più. Ma in realtà ha verità di dogma la massima di Lavoisier: niente si crea,
niente si distrugge, tutto si trasforma. In natura, ma soprattutto nelle dinamiche del
capitalismo. I prodotti del quotidiano, e non più il vizio della nicotina, sono il soggetto
nuovo del contrabbando. Sta nascendo la guerra dei prezzi, terribilmente spietata. Le
percentuali di sconto degli agenti, dei grossisti, e dei commercianti, determinano la vita
e la morte di ognuno di questi soggetti economici. Il carico massimo di ogni Tir sono
zavorre di cemento armato A1 e proprie dogane alla cuxterci e danaro.
Le grandi aziende allora dislocate a est, Romania, Moldavia, in Oriente, Cina, per
avere manodopera a basso costo. Ma non basta. La merce prodotta a basso costo dovrà
essere venduta su un mercato dove sempre più persone accedono con stipendi precari,
risparmi minimi, attenzione maniacale ai centesimi. L'invenduto aumenta e allora le
merci, originali, false, semifalse, parzialmente vere, arrivano in silenzio. Senza