Page 237 - Gomorra
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pedine da battaglia. In ogni operazione della magistratura ne beccano diversi, ma le
condanne non sono mai pesanti, poiché è difficile dimostrare la loro diretta
responsabilità, dato che formalmente non prendono parte a nessun passaggio della
catena dello smaltimento criminale dei rifiuti.
Col tempo ho imparato a vedere con gli occhi degli stakeholder. Uno sguardo
diverso da quello del costruttore. Un costruttore vede lo spazio vuoto come qualcosa
da riempire, cerca di mettere il pieno nel vuoto; gli stakeholder pensano invece a come
trovare il vuoto nel pieno.
Franco, quando camminava, non osservava il paesaggio, ma pensava a come
poterci ficcare qualcosa dentro. Come vedere tutto l'esistente a mo' di grande tappeto e
cercare nelle montagne, ai lati delle campagne, il lembo da sollevare per spazzarci
sotto tutto quanto è possibile. Una volta, mentre camminavamo, Franco notò la piazzola
abbandonata di una pompa di benzina, e pensò immediatamente che i serbatoi
sotterranei avrebbero potuto ospitare decine di piccoli fusti di rifiuti chimici. Una
tomba perfetta. E così era la sua vita, una continua ricerca di vuoto. Franco poi aveva
cessato di fare lo stakeholder, di macinare chilometri con le auto, a presentarsi agli
imprenditori del nord est, a essere chiamato in mezza Italia. Aveva messo su un corso
di formazione professionale. Gli allievi più importanti di Franco erano cinesi.
Venivano da Hong Kong. Gli stakeholder orientali avevano imparato da quelli italiani a
trattare con le aziende d'ogni parte d'Europa, a proporre prezzi e soluzioni veloci.
Quando in Inghilterra avevano aumentato i costi dello smaltimento, si presentarono gli
stakeholder cinesi allievi dei campani. A Rotterdam la polizia portuale olandese ha
scoperto nel marzo 2005, in partenza per la Cina, mille tonnellate di rifiuti urbani
inglesi spacciati ufficialmente per carta da macero da riciclare. Un milione di
tonnellate di rifiuti hi-tech ogni anno partono dall'Europa e vengono sversati in Cina.
Gli stakeholder li dislocano a Guiyu, a nord est di Hong Kong. Intombati, stipati
sottoterra, affondati nei laghi artificiali. Come nel casertano. Hanno così velocemente
inquinato Guiyu che le falde acquifere sono completamente compromesse, al punto da
essere costretti a importare dalle province vicine l'acqua potabile. Il sogno degli
stakeholder di Hong Kong è fare di Napoli il porto di snodo dei rifiuti europei, un
centro di raccolta galleggiante dove poter stipare nei container l'oro di spazzatura da
intombare nelle terre di Cina.
Gli stakeholder campani erano i migliori, avevano battuto la concorrenza dei
calabresi, dei pugliesi e dei romani perché, grazie ai clan, avevano fatto delle
discariche campane un enorme discount, senza soluzione di continuità. In trent'anni di
traffici sono riusciti a incamerare di tutto, a smaltire ogni cosa con un unico obiettivo: