Page 235 - Gomorra
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estrema flessibilità e silenziosa discrezione, si riesce a ottenere che l'affare si svolga,
con profitto per ogni parte coinvolta. I veri artefici della mediazione però sono gli
stakeholder. Sono loro i veri geni criminali dell'imprenditoria dello smaltimento
illegale dei rifiuti pericolosi. In questo territorio, tra Napoli, Salerno e Caserta si
foggiano i migliori stakeholder d'Italia. Per stakeholder si intende - nel gergo aziendale
-quelle figure d'impresa che sono coinvolte nel progetto economico e che con la loro
attività sono direttamente, o indirettamente, in grado di influenzarne gli esiti. Gli
stakeholder dei rifiuti tossici erano ormai divenuti un vero e proprio ceto dirigente. E
non era raro sentirmi dire nei periodi di marcescente disoccupazione della mia vita:
"Sei laureato, le competenze ce le hai, perché non ti metti a fare lo stake?".
Per i laureati del sud, senza padri avvocati o notai, era una strada certa
all'arricchimento e alle soddisfazioni professionali. Laureati, bella presenza,
divenivano mediatori dopo qualche anno passato negli USA O in Inghilterra a
specializzarsi in politiche dell'ambiente. Ne ho conosciuto uno. Uno dei primi, uno dei
migliori. Prima di ascoltarlo, prima di osservare il suo lavoro non avevo capito nulla
della miniera dei rifiuti. Si chiamava Franco, l'avevo conosciuto in treno, di ritorno da
Milano. Si era ovviamente laureato alla Bocconi ed era diventato esperto in Germania
di politiche per il recupero ambientale. Una delle abilità somme degli stakeholder è
quello di conoscere a memoria il CER e di comprendere come destreggiarsi al suo
interno. Questo gli permetteva di capire come trattare i rifiuti tossici, come aggirare le
norme, come presentarsi alla comunità imprenditoriale con scorciatoie clandestine.
Franco era originario di Villa Literno e voleva coinvolgermi nel suo mestiere. Aveva
iniziato a raccontarmi del suo lavoro partendo dall'aspetto. Norme e divieti del
successo di uno stakeholder. Se ti stavi stempiando, o avevi la chierica, dovevi evitare
tassativamente riporti e parrucchi-ni. Era vietato, per un'immagine vincente, avere
capelli lunghi ai lati del cranio per coprire gli spazi vuoti della pelata. Il cranio
doveva essere rasato, o al massimo con una rada peluria di capelli corti. Secondo
Franco, lo stakeholder se invitato a una festa, doveva essere sempre accompagnato da
una donna, ed evitare di fare lo squallido tampinatore di tutte le gonne presenti. Se non
aveva una fidanzata o non ne aveva una all'altezza, lo stakeholder doveva pagare le
escort, le accompagnatrici di lusso, quelle più eleganti. Gli stakeholder dei rifiuti si
presentano dai proprietari delle imprese chimiche, dalle concerie, dalle fabbriche di
plastica e propongono il loro listino di prezzi.
Lo smaltimento è un costo che nessun imprenditore italiano sente necessario. Gli
stake ripetono sempre la stessa medesima metafora: "Per loro è più utile la merda che
cacano piuttosto che i rifiuti, per smaltire i quali devono sborsare valigie di soldi".
Non devono però mai dare l'impressione di star offrendo un'attività criminale. Gli