Page 230 - Gomorra
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Terra dei fuochi
Immaginare non è complicato. Formarsi nella mente una persona, un gesto, o
qualcosa che non esiste, non è difficile. Non è complesso immaginare persino la
propria morte. Ma la cosa più complicata è immaginare l'economia in tutte le sue parti.
I flussi finanziari, le percentuali di profitto, le contrattazioni, i debiti, gli investimenti.
Non ci sono fisionomie da visualizzare, cose precise da ficcarsi in mente. Si possono
immaginare le diverse determinazioni dell'economia, ma non i flussi, i conti bancari, le
operazioni singole. Se si prova a immaginarla, l'economia, si rischia di tenere gli occhi
chiusi per concentrarsi e spremersi sino a vedere quelle psichedeliche deformazioni
colorate sullo schermo della palpebra.
Sempre più tentavo di ricostruire in mente l'immagine dell'economia, qualcosa che
potesse dare il senso della produzione, della vendita, le operazioni dello sconto e
dell'acquisto. Era impossibile trovare un'organigramma, una precisa compattezza
iconica. Forse l'unico modo per rappresentare l'economia nella sua corsa era intuire
ciò che lasciava, inseguirne gli strascichi, le parti che come scaglie di pelle morta
lasciava cadere mentre macinava il suo percorso.
Le discariche erano l'emblema più concreto d'ogni ciclo economico.
Ammonticchiano tutto quanto è stato, sono lo strascico vero del consumo, qualcosa in
più dell'orma lasciata da ogni prodotto sulla crosta terrestre. Il sud è il capolinea di
tutti gli scarti tossici, i rimasugli inutili, la feccia della produzione. Se i rifiuti sfuggiti
al controllo ufficiale - secondo una stima di Legambiente - fossero accorpati in
un'unica soluzione, nel loro complesso diverrebbero una catena montuosa da
quattordici milioni di tonnellate: praticamente come una montagna di 14.600 metri con
una base di tre ettari. Il Monte Bianco è alto 4.810 metri, l'Everest 8.844. Questa
montagna di rifiuti, sfuggiti ai registri ufficiali, sarebbe la più grande montagna
esistente sulla terra. È così che ho immaginato il DNA dell'economia, le sue operazioni
commerciali, le sottrazioni e le somme dei commercialisti, i dividendi dei profitti:
come questa enorme montagna. Una catena montuosa enorme che - come fosse stata
fatta esplodere - si è dispersa per la parte maggiore nel sud Italia, nelle prime quattro
regioni con il più alto numero di reati ambientali: Campania, Sicilia, Calabria e Puglia.
Lo stesso elenco di quando si parla dei territori con i maggiori sodalizi criminali, con
il maggior tasso di disoccupazione e con la partecipazione più alta ai concorsi per