Page 242 - Gomorra
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per cento. Bronchi che marciscono, trachee che iniziano ad arrossarsi e poi la TAC in
            ospedale,  e  le  macchie  nere  che  denunciano  il  tumore.  Chiedendo  il  luogo  di
            provenienza dei malati campani spesso viene fuori l'intero percorso dei rifiuti tossici.

                 Una volta avevo deciso di attraversare a piedi la terra dei fuochi. Mi ero coperto
            naso e bocca con un fazzoletto, l'avevo legato sul viso, come facevano anche i ragazzini
            ROM quando andavano a incendiare i rifiuti. Sembravamo bande di cowboy tra deserti

            di  spazzatura  bruciata.  Camminavo  tra  le  terre  divorate  dalla  diossina,  riempite  dai
            camion e svuotate dal fuoco, così da non rendere mai saturi questi buchi.

                 Il fumo che attraversavo non era denso, era come se fosse una patina collosa che si
            posava sulla pelle lasciando una sensazione di bagnato. Non lontano dai fuochi, c'erano

            una  serie  di  villette  poggiate  tutte  su  una  enorme  x  di  cemento  armato.  Erano  case
            adagiate su discariche chiuse. Discariche abusive che - dopo esser state utilizzate sino
            all'orlo, dopo aver bruciato tutto ciò che poteva essere bruciato - si erano esaurite.
            Colme sino a esplodere. I clan erano riusciti a riconvertirle in terreni edificabili. Del
            resto ufficialmente erano luoghi di pastorizia e coltivazione. E così avevano tirato su
            graziosi agglomerati di villette. Il terreno però non dava affidabilità, avrebbero potuto
            esserci smottamenti, improvvise voragini, e così maglie di cemento armato strutturate

            come resistenti x di rinforzo rendevano sicure le abitazioni. Villette vendute a basso
            prezzo,  seppure  tutti  sapevano  che  si  reggevano  su  tonnellate  di  rifiuti.  Impiegati,
            pensionati, operai, di fronte alla possibilità di avere una villa non andavano a guardare
            nella bocca del terreno su cui posavano i pilastri delle loro case.

                 Il  paesaggio  della  terra  dei  fuochi  aveva  l'aspetto  di  un'apocalisse  continua  e

            ripetuta, routinaria, come se nel suo disgusto fatto di percolato e copertoni non ci fosse
            più  nulla  di  cui  stupirsi.  Nelle  inchieste  veniva  segnalato  un  metodo  per  tutelare  lo
            scarico di materiale tossico dall'interferenza di poliziotti e forestali, un metodo antico,
            usato dai guerriglieri, dai partigiani, in ogni angolo di mondo. Usavano i pastori come
            pali.  Pascolavano  pecore,  capre  e  qualche  vacca.  I  migliori  pastori  in  circolazione
            venivano  assunti  per  badare  agli  intrusi,  piuttosto  che  a  montoni  e  agnelli.  Appena
            vedevano  macchine  sospette  avvertivano.  Lo  sguardo  e  il  cellulare  erano  armi

            inattaccabili. Li vedevo spesso gironzolare con i loro greggi rinsecchiti e obbedienti al
            seguito. Una volta li avvicinai, volevo vedere le strade dove i ragazzini smaltitori si
            esercitavano  per  guidare  i  camion.  Ormai  i  camionisti  non  volevano  più  guidare  i
            carichi sino allo sversamento. L'inchiesta "Eldorado" del 2003 aveva dimostrato che
            venivano sempre di più utilizzati i minori per queste operazioni. I camionisti non si

            fidavano a entrare troppo in contatto con i rifiuti tossici. Del resto era stato proprio un
            camionista a far partire la prima importante inchiesta sul traffico di rifiuti nel 1991.
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