Page 212 - Gomorra
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Mondragone  divenne  d'improvviso  una  meta  per  tutti  i  ragazzi  del  casertano  e
            dell'agro  pontino  che  volevano  emigrare  in  Inghilterra.  Emigrare  come  occasione  di
            vita,  andare  finalmente  via,  ma  non  come  cameriere,  sguattero  in  un  McDonald's,  o
            barista pagato con pinte di birra scura. Si andava a Mondragone per cercare di avere
            contatti con le persone giuste, per avere fitti agevolati, la possibilità di essere ricevuti
            con garbo e interesse dai proprietari dei locali. A Mondragone si potevano incontrare
            le persone adatte per farti assumere in un'assicurazione, in un ufficio immobiliare e se

            proprio  si  presentavano  braccianti  disperati,  disoccupati  cronici,  i  contatti  giusti  li
            avrebbero fatti assumere con contratti decenti e lavoro dignitoso. Mondragone era la
            porta per la Gran Bretagna. D'improvviso dalla fine degli anni '90 avere un amico a
            Mondragone  significava  poter  essere  valutato  per  quanto  valevi,  senza  necessità  di
            presentazione o di raccomandazione. Cosa rara, rarissima, impossibile in Italia e ancor

            più al sud. Per essere considerato e vagliato solo per ciò che sei, da queste parti hai
            bisogno  sempre  di  qualcuno  che  ti  protegga  e  che  la  sua  protezione  possa,  se  non
            favorirti, farti almeno prendere in considerazione. Presentarti senza protettore è come
            andare senza braccia e senza gambe. Insomma hai qualcosa in meno. A Mondragone
            invece  prendevano  i  curricula  e  vedevano  a  chi  inviarli  in  Inghilterra.  Valeva  in
            qualche modo il talento e ancor più come avevi deciso d'esprimerlo. Ma solo a Londra
            o Aberdeen, non in Campania, non nella provincia della provincia d'Europa.


                 Una volta Matteo, un mio amico, aveva deciso di provarci: andare via una volta per
            tutte. Aveva messo dei soldi da parte, una laurea con lode era riuscito a raggiungerla e
            si era stancato di lavorare tra stage e cantieri per sopravvivere. Aveva avuto il nome di
            un ragazzo di Mondragone che l'avrebbe fatto partire per l'Inghilterra e una volta lì,
            avrebbe  avuto  modo  di  presentarsi  a  diversi  colloqui  di  lavoro.  Lo  accompagnai.

            Aspettammo ore fuori a un lido dove questo contatto ci aveva dato appuntamento. Era
            estate. Le spiagge di Mondragone sono assalite dai villeggianti di tutta la Campania,
            quelli  che  non  possono  permettersi  la  costiera  amalfitana,  quelli  che  non  possono
            affittarsi  una  casa  al  mare  per  l'estate  e  allora  pendolano,  avanti  e  indietro,  tra
            l'entroterra e la costa. Sino a metà degli anni '80 si vendeva la mozzarella in astucci di
            legno colmi di latte di bufala bollente. I bagnanti la mangiavano con le mani lasciando
            sbrodolare il latte e i ragazzetti prima di dare il morso alla pasta bianca davano una

            leccata alla mano, insaporita dalla salsedine. Poi nessuno più ha continuato a vendere
            mozzarelle e sono arrivati i taralli e le fette di cocco. Quel giorno il nostro contatto
            ritardò due ore. Quando finalmente ci raggiunse si presentò abbronzato e coperto solo
            da uno striminzito costume, ci spiegò che aveva fatto colazione con ritardo, quindi si
            era bagnato con ritardo e si era asciugato con ritardo. Questa fu la sua scusa, colpa del

            sole insomma. Il nostro contatto ci portò in un'agenzia turistica. Tutto qui. Credevamo
            d'essere ricevuti da chissà quale mediatore, invece bisognava soltanto essere presentati
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