Page 217 - Gomorra
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probabilità non curavano soltanto l'invio e l'arrivo di vestiti, ma si preparavano anche
            a  tessere  una  grande  rete  di  traffico  di  cocaina.  Può  sembrare  che  i  clan,  una  volta
            completata  l'accumulazione  di  grandi  capitali,  interrompano  la  propria  attività
            criminale, disfacendo in qualche modo il proprio codice genetico, riconvertendolo sul
            piano  legale.  Proprio  come  la  famiglia  Kennedy  in  America  che  nel  periodo  del
            proibizionismo aveva guadagnato capitali enormi con la vendita degli alcolici e aveva
            poi  interrotto  ogni  rapporto  col  crimine.  Ma  in  realtà  la  forza  dell'imprenditoria

            criminale italiana sta proprio nel continuare ad avere il doppio binario, non rinunciare
            mai all'estrazione criminale. Ad Abeerden chiamano questo sistema "scratch". Come i
            rapper, come i D.J., che bloccano con le dita il normale girare del disco sul piatto, allo
            stesso modo gli imprenditori di camorra bloccano per un attimo l'andatura del disco
            del mercato legale. Lo bloccano, scratchano, per poi farlo ripartire più velocemente di

            prima.

                 Nelle diverse inchieste della Procura Antimafia di Napoli sui La Torre emergeva
            che quando il percorso legale subiva una crisi, si innescava subito il binario criminale.
            Se mancava liquidità, si facevano stampare monete false, se erano necessari capitali in
            breve  tempo,  si  truffava  vendendo  titoli  di  Stato  fasulli.  La  concorrenza  veniva
            annichilita  dalle  estorsioni,  la  merce  importata  esentasse.  Scratchare  sul  disco

            dell'economia  legale  permette  che  i  clienti  possano  avere  uno  standard  di  prezzi
            costante  e  non  schizofrenico,  che  i  crediti  bancari  siano  sempre  soddisfatti,  che  il
            danaro continui a circolare e i prodotti a essere consumati. Scratchare assottiglia il
            diaframma che spunta tra la legge e l'imperativo economico, tra ciò che la norma vieta
            e ciò che il guadagno impone.


                 Gli affari dei La Torre all'estero rendevano indispensabile la partecipazione a vari
            livelli nella struttura del clan di esponenti inglesi che arrivavano addirittura al grado di
            affiliati.  Uno  di  questi  è  Brandon  Queen,  detenuto  in  Inghilterra,  che  riceve
            puntualmente la sua mesata, tredicesima compresa, da Mondragone. Nell'ordinanza di
            custodia  cautelare  del  giugno  2002,  si  legge  anche  che  "Brandon  Queen  è
            sistematicamente inserito nel libro paga del clan per espresso volere di Augusto La
            Torre".  Agli  affiliati  è  normalmente  garantita,  oltre  alla  protezione  fisica,  la

            retribuzione, l'assistenza legale e la copertura dell'organizzazione in caso di necessità.
            Tuttavia,  per  ricevere  queste  assicurazioni  direttamente  dal  boss,  Queen  doveva
            ricoprire un ruolo vitale nella macchina d'affari del clan, risultando in assoluto il primo
            camorrista di nazionalità inglese della storia criminale italiana e britannica.


                 Erano molti anni che sentivo parlare di Brandon Queen. Mai visto, neanche in foto.
            Una volta giunto ad Aberdeen non potevo non chiedere di Brandon, dell'uomo fidato di
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