Page 155 - Gomorra
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Cemento armato





                 Mancavo  da  Casal  di  Principe  da  molto.  Se  per  le  arti  marziali  la  patria  era
            considerata  il  Giappone,  per  il  surf  l'Australia,  per  i  diamanti  la  Repubblica  della
            Sierra  Leone,  per  il  potere  imprenditoriale  della  camorra  è  Casal  di  Principe  la

            capitale. Nella provincia napoletana e casertana il solo provenire da Casale era come
            una  sorta  di  garanzia  di  immunità,  significava  essere  più  di  se  stesso,  come
            direttamente  emanato  dalla  ferocia  dei  gruppi  criminali  casertani.  Si  godeva  di  un
            rispetto  garantito,  di  una  sorta  di  timore  naturale.  Persino  Benito  Mussolini  aveva
            voluto  eliminare  questo  marchio  di  provenienza,  quest'aura  criminale,  e  aveva
            ribattezzato i due comuni di San Cipriano d'Aversa e Casal di Principe col nome di
            Albanova.  Per  inaugurare  una  nuova  alba  di  giustizia,  mandò  anche  decine  di

            carabinieri incaricati di risolvere il problema "col ferro e col fuoco". Oggi del nome
            Albanova non rimane che la stazione rugginosa di Casale.

                 Puoi aver dato pugni al sacco per ore, aver passato pomeriggi sotto un bilanciere a
            pressare i pettorali, esserti ingollato blister e blister di pillole che fanno gonfiare i
            muscoli, ma davanti a un accento giusto, davanti a un gesticolare forte, è come se tutti i

            corpi a terra coperti dai lenzuoli si materializzassero. Ci sono vecchi modi di dire in
            questi  luoghi  che  riescono  a  sintetizzare  bene  la  carica  letale  di  certa  mitologia
            violenta: "Camorristi si diventa, ma casalesi si nasce". Oppure quando si litiga, quando
            ci si sfida con gli sguardi, un attimo prima di prendersi a cazzotti o a coltellate si rende
            chiara la propria visione di vita: "Vita e morte per me è 'a stessa cosa!". A volte la
            propria  origine,  il  proprio  paese  di  provenienza  possono  fare  comodo,  si  possono
            usare  come  elemento  di  fascino,  lasciarsi  confondere  volentieri  con  l'immagine  di

            violenza,  utilizzarli  come  intimidazione  dissimulata.  Puoi  avere  sconti  al  cinema  e
            credito presso qualche commessa paurosa. Ma capita anche che il tuo paese d'origine ti
            dia una carica pregiudiziale troppo forte e non vuoi neanche stare lì a dire che non tutti
            sono affiliati, non tutti sono criminali, che i camorristi sono una minoranza, e prendi
            una  scorciatoia  correndo  con  la  mente  a  un  paese  vicino,  più  anonimo,  che  possa

            allontanare  accostamenti  tra  te  e  i  criminali:  Secondigliano  diviene  genericamente
            Napoli, Casal di Principe, Aversa o Caserta. Ci si vergogna o si è orgogliosi a seconda
            del gioco, a seconda del momento, della situazione, come un vestito, ma che è lui a
            decidere quando indossarti.
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