Page 79 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
P. 79
sconcertanti: in provincia di Trapani, Nuova Sicilia di Bartolo Pellegrino
ottiene il 10,47% dei voti e in provincia di Palermo, il Patto per la Sicilia di
Ciccio Nicolosi supera il 7%, lasciando comunque a Nuova Sicilia il 4% dei
voti.
Partiti nati dal nulla, con liste composte in poche settimane, ma che
raccolgono notabili locali, vecchi uomini di potere, imprenditori di provincia,
medici, notai, burocrati della Regione, capi elettori dei quartieri a forte
insediamento mafioso. La loro forza sta in questo tipo di rappresentanza e
di radicamento, per questo possono sopravvivere a tutti i terremoti politici
come a tutte le riforme istituzionali. Anzi, Nicolosi e Pellegrino
rappresentano il classico esempio di come viene utilizzato il sistema
elettorale proporzionale - in vigore nelle elezioni regionali e provinciali -
per raccogliere, attraverso candidati notabilari e clientelari, quei voti che
verranno utilizzati come elemento di pressione nella scelta delle
candidature nel sistema maggioritario, in vigore per la Camera e il Senato.
È in queste elezioni che i poli sono a caccia dei voti di frontiera in grado di
rappresentare la differenza che può farli arrivare primi nei collegi
uninominali.
Ecco, nella stagione della crisi dei valori dell'antimafia e della fine
dell'indignazione sociale, in Sicilia, il neocentrismo è anche questo: un
sistema di scambio politico-elettorale utilitaristico, nel quale il rapporto tra
la politica e i settori sociali di frontiera con gli interessi della mafia ritorna a
costituire la normalità del sistema e una esigenza da soddisfare anche
nell'organizzazione della rappresentanza politica e nel rapporto con le
istituzioni. Basta avere i Pellegrino e i Nicolosi disponibili e interessati a
dare soggettività politica organizzata a questa esigenza.