Page 74 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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civica dei Ds, il partito del sindaco uscente, non raggiunge l'11%.
Per lui, che non è di Corleone, non ci è nato e non ci ha mai vissuto, è
un ulteriore successo che lo rafforza negli equilibri regionali e nazionali
della Casa delle libertà.
Il nuovo sindaco è ben consapevole della composizione del suo
elettorato, ha visto le forze che si sono mobilitate per lui in campagna
elettorale, mentre tutto lo schieramento ufficiale, culturale e sociale
dell'antimafia ha sostenuto il suo avversario.
Non si preoccupa neanche delle apparenze, anche se da navigato
politico democristiano quale egli è, sa bene che in una terra di mafia i
messaggi e i simboli contano e pesano come macigni. Ma forse proprio per
questo, su indicazione dei centristi, compie il gesto più forte che gli è
possibile, per dimostrare nel modo più eclatante, agli occhi dell'opinione
pubblica e della sua nuova comunità, che tutto è definitivamente cambiato.
Il suo primo atto da sindaco è quello di nominare assessore l'avvocato
Nino Di Lorenzo, il legale della famiglia Riina, al quale assegna una delega
che già prefigura il segnale politico che intende inviare: assessore alla
Cultura e al turismo.
La situazione è paradossale. Il Comune di Corleone, con le precedenti
amministrazioni comunali si è costituito parte civile in tutti i processi contro
Totò Riina e contro gli esponenti della sua famiglia, per ultimo contro il suo
primogenito Giovanni, e ha come controparte proprio l'avvocato Di Lorenzo
che ora dovrebbe invece rappresentare gli interessi del Comune. Ma, al di
là dei fatti specifici e delle incompatibilità oggettive, è il messaggio quello
che conta. Ce n'è abbastanza per fare scoppiare un caso politico che trova
eco su tutta la stampa nazionale.
Il giorno successivo alla nomina l'assessore si dimette, dichiarando di
farlo per evitare altri «attacchi ingiustificati, violenti, calunniosi e lesivi
dell'immagine del Comune di Corleone».
In poche settimane, Di Lorenzo dà alle stampe un libro dal titolo
40
Assessore per un giorno .
Alla presentazione del libro, a Corleone, la sala non riesce a contenere
tutti i presenti: è al completo lo schieramento di centrodestra e,
soprattutto, ci sono la gran parte degli avvocati operanti nel corleonese,
probabilmente colpiti dall'attacco al loro collega che, come loro, in quella
realtà difende prevalentemente imputati mafiosi. E se non ci fossero i
mafiosi molti studi legali chiuderebbero i battenti.
L'ex assessore si è sentito mollato troppo facilmente anche dal suo
sindaco che, invece di respingere le dimissioni, le ha subito accolte
ringraziandolo per la sua sensibilità istituzionale.
In realtà il sindaco, con la sua nomina, ha ottenuto un doppio risultato: