Page 72 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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partiti  che  ne  raccolgono  l'eredità  e  nel  1996  ritorna  deputato
          all'Assemblea regionale con una propria lista personale - «Lista Nicolosi -
          Riforme e libertà» - conquistando, in provincia di Palermo, 23.967 voti sul
          suo simbolo. È un ottimo e appetibile bagaglio di consenso per avere mano

          libera  negli  equilibri  instabili  del  Parlamento  siciliano  e,  soprattutto,  per
          mettersi  sul  mercato  politico  in  vista  delle  future  elezioni  regionali  e
          politiche. Esattamente come ha fatto Pellegrino con la sua lista fai-da-te in
          provincia di Trapani.

              Nicolosi ha un grande bacino clientelare e di voti radicato nel mondo
          della sanità, cosa che gli farà presiedere, per volontà del centrodestra, la
          commissione Sanità dell'Assemblea regionale dal 1996 al 2001. Ma ha forti
          legami anche tra le migliaia di lavoratori forestali precari, concentrati nelle

          aree  montane  della  provincia  di  Palermo  e,  proprio  per  uno  scandalo
          riguardante  la  forestale,  fu  indagato,  arrestato  e,  alla  fine  della  vicenda
          giudiziaria, prosciolto negli anni passati.


              Nicolosi  è  originario  di  Bisacquino,  un  paesino  a  pochi  chilometri  da
          Corleone. Siamo nel cuore del territorio controllato dalle famiglie mafiose
          di  Totò  Riina  e  Bernardo  Provenzano,  ma  diversi  comuni  del  collegio
          elettorale hanno sindaci di centrosinistra e, sempre in questo collegio, nel

          1996  è  stato  eletto  Giuseppe  Lumia,  un  giovane  deputato  dei  Ds
          proveniente dalle esperienze del volontariato cattolico che, dopo qualche
          anno, diventerà presidente della commissione parlamentare Antimafia.
              Alla fine degli anni '90, i sondaggi dicono agli uomini di Forza Italia che

          il clima è cambiato, che la stagione dei sindaci progressisti è agli sgoccioli,
          che il territorio è tornato in mano a chi ne ha avuto sempre il controllo e
          quindi è necessario compiere scelte politiche e candidature rassicuranti per
          il ventre molle di questa società.

              Contro Lumia, nella lotta per l'elezione alla Camera, bisogna schierare
          un cavallo di razza, che rappresenti quel vecchio sistema di potere che ha
          assicurato  per  decenni  la  continuità  della  politica  e  degli  interessi
          dominanti  in  quelle  zone:  è  Ciccio  Nicolosi,  che  alle  elezioni  del  2001

          stravince in tutti i comuni del collegio elettorale e, soprattutto, a Corleone.
              Cosi, quando nel 2002 bisognerà rinnovare l'amministrazione comunale
          ed  eleggere  il  nuovo  sindaco  di  Corleone,  la  Casa  delle  Libertà  non  ha
          dubbi: ha l'uomo giusto per il posto giusto.

              A  Corleone,  il  centrosinistra  per  dieci  anni  ha  amministrato  con  un
          giovane sindaco, Giuseppe Cipriani, che ha provato a rinnovare metodi e
          strumenti  di  gestione  della  cosa  pubblica,  ha  aperto  il  Comune
          all'antimafia, al mondo della cultura, alle associazioni del volontariato laico

          e cattolico.
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