Page 59 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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raggiungere il 2% dei consensi, in Sicilia ne ottiene il doppio, con risultati
che in alcune realtà raggiungono il 5-8% dei voti.
Anche questo risultato conferma il ragionamento sin qui sviluppato: ha
origine in quell'eredità politica craxiana che, dopo la scelta della
competizione con la Dc all'interno delle stesse dinamiche di governo e dello
stesso sistema, aveva avuto in Sicilia uno dei suoi laboratori principali.
Basta pensare alla spregiudicatezza socialista degli anni '80 e al voto che
nell'isola la mafia riversò in modo organizzato sul Psi, producendo un balzo
elettorale di questo partito, anche come messaggio da inviare alla Dc per
ricontrattarne il patto e l'alleanza.
I vecchi dirigenti socialisti, dopo la diaspora degli anni '90, si sono
dislocati ovunque, centrodestra e centrosinistra, portando in dote pacchetti
di voti e clienti. Ora stanno tentando di ricostruire una loro soggettività e di
recuperare una loro identità, favoriti dalla rigenerazione dei meccanismi di
quel vecchio sistema del quale, alcuni di loro, erano stati abili manovratori.
In altri tempi, o in altre regioni, guardando a un consenso elettorale di
matrice clientelare e di scambio, si sarebbe parlato di «voto marginale», e
sicuramente di questo si tratta in altre aree del paese dove la gestione
della spesa pubblica, il rapporto tra politica e burocrazia, tra apparato
produttivo e struttura sociale parassitaria non hanno determinato il
degrado e la degenerazione del rapporto tra cittadini politica e istituzioni
che hanno prodotto al Sud.
In Sicilia, invece, questo tipo di voto ha ormai assunto un carattere
strutturale e continua a essere fondamentale per la definizione degli
equilibri politici, la selezione delle classi dirigenti, la definizione dei
programmi e delle scelte dei governi.
Alcune novità, che hanno caratterizzato la politica siciliana negli ultimi
anni, dimostrano come dentro il carattere strutturale del voto di scambio e
nel rapporto che si determina tra alcune fasce sociali, la politica e il potere,
l'elemento identitario e il legame ideale cessano di essere determinanti e
vengono sostituiti da logiche e interessi utilitaristici.
È vero che il trasformismo rappresenta una pratica costante,
connaturata alla storia politica della Sicilia. Ed è altrettanto vero che
questo ha rappresentato l'altra faccia di un rapporto privilegiato tra i
cittadini e i ceti politici che di volta in volta si sono succeduti al potere e al
governo della cosa pubblica, ma negli ultimi anni anche in questo si è
prodotto un salto di qualità.
Sono nati nuovi partiti e movimenti che hanno dimostrato una forte
capacità nel conquistare consensi e assemblare personale politico di
provenienza diversa e in poco tempo hanno assunto una fisionomia
organizzativa diffusa su tutto il territorio regionale.