Page 58 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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Al centro di tutto



          Con  il  riemergere  di  queste  politiche  è  ritornato  a  galla  anche  il  ceto
          politico  che,  per  anni,  ne  è  stato  l'espressione  e  si  è  rafforzato  quello

          schieramento  di  centro,  trasversale  ai  due  schieramenti,  che  da  solo  in
          Sicilia supera il 60% dei consensi elettorali.
              Basti  pensare  che  nell'attuale  composizione  dell'Assemblea  regionale
          siciliana, tranne 26 deputati eletti in formazioni non centriste - da An, ai Ds

          al Prc - il resto dei 90 parlamentari sono tutti espressione di partiti collocati
          al centro dei due schieramenti.
              Nella stessa Margherita - che pure in Sicilia ha assorbito Orlando e il
          grosso  del  suo  ex  movimento  politico,  La  Rete  -  10  degli  11  deputati

          regionali  sono  di  provenienza  democristiana.  Addirittura,  per  sfruttare  le
          opportunità che il sistema proporzionale offre ai candidati capaci di attrarre
          molti voti di preferenza, la Margherita ha presentato due liste - Margherita
          per Rutelli e Margherita per la Sicilia – conquistando il doppio dei seggi che

          avrebbe  ottenuto  con  una  sola  lista,  seppur  con  un  numero  maggiore  di
          voti.
              Ma casi limite di questo tipo possono verificarsi solo in Sicilia. Qui, il
          consenso elettorale e il senso di appartenenza non lo determinano i simboli

          dei  partiti  come  espressione  di  valori  ideali,  progetti  di  società  e
          programmi politici condivisi, ma la capacità attrattiva dei candidati, la loro
          forza clientelare, il loro ruolo di mediazione diretta tra politica e bisogni e,
          ovviamente, le relazioni con la mafia, la sua influenza e la sua capacità di

          controllo del consenso sul territorio.
              Non esiste una sola assemblea elettiva in tutta Italia nella quale l'Udc -
          il  partito  neodemocristiano  che  ha  unificato  Ccd,  Cdu  e  Democrazia
          europea - rappresenti la seconda forza parlamentare, 20 deputati su 90,

          seconda solo a Forza Italia con 23 parlamentari (i Ds, con 10 deputati sono
          dietro ad An e alla Margherita che ne hanno eletti 11, mentre Rifondazione
          ha portato in parlamento solo tre rappresentanti).
              Naturalmente  è  lo  specchio  di  un  consenso  reale  e  radicato  nella

          società,  se  si  pensa  che  nel  resto  d'Italia  l'Udc  oscilla  tra  il  3  e  il  5%
          mentre in Sicilia, alle elezioni provinciali del 2003, pur presentando per la
          prima volta il suo simbolo, ha raggiunto quasi il 20% dei voti.
              In Sicilia, quando si analizza il voto centrista, è riduttivo fare riferimento

          esclusivamente al voto ex o neodemocristiano. E più corretto indagare il
          rapporto tra il consenso elettorale e quel blocco di interessi e di bisogni
          direttamente rela-zionabili al sistema di potere.
              Il  Nuovo  Psi  di  Gianni  De  Michelis  e  Bobo  Craxi,  che  viene  eletto

          deputato  nel  collegio  per  la  camera  di  Trapani,  in  Italia  non  riesce  a
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