Page 33 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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Seconda Regione


          Alle elezioni regionali del giugno del 1996, Forza Italia è sicura di diventare
          il primo partito, replicando il successo delle elezioni politiche di aprile, e

          durante  la  campagna  elettorale  indica  già  la  scelta  del  presidente  della
          Regione.
              Grazie  ai  sondaggi  e  alle  indagini  statistiche  sulle  quali  gli  uomini  di
          Dell'Utri, meticolosamente e senza clamore, lavorano da mesi, Forza Italia

          è  consapevole  che  la  Sicilia  rappresenta  il  suo  più  grosso  bacino  di
          consenso elettorale.
              Però, nonostante ci si trovi in una regione storicamente conservatrice,
          per  rendere  credibili  gli  elementi  di  novità  politica  che  la  nascita  del

          movimento  azzurro  rappresenta  nell'immaginario  collettivo  c'è  bisogno  di
          facce nuove.
              La scelta del presidente della Regione deve essere quella di un tecnico
          che, come enfatizzerà la propaganda elettorale azzurra, dovrà traghettare

          la vecchia politica nella Seconda Regione.
              Il  candidato  è  Giuseppe  Provenzano,  un  affermato  commercialista,
          professore universitario e originario di Corleone.
              Non è un nome né un volto conosciuto nel mondo politico, neanche tra

          gli  addetti  ai  lavori.  Non  appartiene  al  vecchio  notabilato  dei  partiti  di
          governo  e  non  è  neanche  uno  dei  «padroni»  dei  voti  di  preferenza  che
          tanto incidono nella scelta degli uomini della politica siciliana. Da tecnico
          della finanza, è considerato la persona giusta per portare avanti il progetto

          politico di Forza Italia centrato sulle privatizzazioni e lo smantellamento del
          sistema pubblico, in una realtà nella quale il pubblico gestisce e controlla
          tutte le attività e la Regione, attraverso le sue ramificazioni e i suoi enti
          economici, esercita una vera e propria attività imprenditrice.

              Provenzano, nonostante sia il capolista in provincia di Palermo, è solo il
          terzo  degli  eletti,  dietro  a  Dore  Misuraca,  figlio  di  un  vecchio  dirigente
          democristiano  (e  genero  di  uno  dei  massimi  rappresentanti  della  sanità
          privata in Sicilia, Ettore Cittadini, che dopo le elezioni regionali successive,

          nel 2001, diventerà assessore regionale alla Sanità) e a Simona Vicari, una
          giovane rampante della politica e del potere, che negli anni '80, poco più
          che  ventenne,  divenne  assessore  comunale  a  Palermo,  ed  è  figlioccia
          politica  dell'ex  ministro  delle  Poste  ed  ex  segretario  nazionale  del  Psdi,

          Carlo Vizzini, attuale parlamentare azzurro e presidente della commissione
          Affari Regionali del Senato.
              Il professor Provenzano, pur non avendo fatto il pieno dei voti, non si
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