Page 31 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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Forza Italia, che raccoglie anche il grosso dell'eredità socialista craxiana,
forte in Sicilia di uomini come gli ex ministri Salvo Andò, Nicola Capria e
Salvatore Lauricella.
Le elezioni regionali del giugno del 1996 hanno quindi una valenza
storica: è la prima volta, in cinquanta anni di autonomia siciliana, che non
compare sulla scheda elettorale il simbolo della vecchia Dc che per decenni
ha rappresentato il partito-Regione, come potremmo definirlo parafrasando
il concetto di partito-Stato. L'eredità elettorale di questo partito, il
radicamento dei suoi grandi elettori e la forza dei suoi notabili presenti in
tutto il territorio dell'isola, rappresentano la torta politica più ambita per i
partiti che si affacciano per la prima volta sullo scenario politico e nella
competizione elettorale.
Ancora una volta, la Sicilia dei gattopardi e del trasformismo delle classi
dirigenti si prepara a dare il meglio di sé. Bisogna raccogliere quell'eredità
politica, di relazioni e di consenso; ridare orgoglio e rappresentanza a
quella trama di potere e, nello stesso tempo, presentarsi come novità, se
non come la vera rottura con quel passato, agli occhi di un'opinione
pubblica ancora colpita dalle vicende di Tangentopoli e dalle stragi mafiose
di Capaci e via D'Amelio.
Serve una grande operazione politica ma anche di marketing e di
immagine di cui solo gli uomini di Publitalia possono essere capaci. Del
resto, il loro capo indiscusso e braccio destro di Silvio Berlusconi, Marcello
Dell'Utri, è siciliano, e sarà lui il regista della nascita del movimento
azzurro nella sua terra.
Per raccogliere consenso e voti occorrono volti nuovi, non compromessi
direttamente con la vecchia politica, ma radicati o di frontiera con quel
passato e gli interessi che in esso si sono consolidati. E un po' la stessa
operazione realizzata con successo alle elezioni politiche del 1994, che
porta per la prima volta Silvio Berlusconi alla guida del governo italiano.
Per la destra le elezioni regionali siciliane rappresentano una prova
particolare: tre mesi prima, il 21 aprile del 1996, la coalizione dell'Ulivo ha
vinto le elezioni politiche anticipate, provocate dal ribaltone del governo
Berlusconi da parte della Lega di Umberto Bossi, da cui nascerà il governo
transitorio guidato dall'ex ministro del Tesoro dello stesso governo di
centrodestra, Lamberto Dini, e che verrà sostenuto da una maggioranza
parlamentare che va dalla Lega al Pds.
In Sicilia si vota con il vecchio sistema proporzionale e non esiste
ancora la legge sull'elezione diretta del presidente della Regione. Può
essere l'occasione del riscatto.
Forza Italia, pur presentandosi per la prima volta in una competizione