Page 26 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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II. La zona grigia
Concorso esterno
I mutamenti che, attraverso tutti gli anni '90, investono gli assetti
istituzionali, gli equilibri politici, la natura dei partiti, trovano in Sicilia un
laboratorio particolare. E questo non soltanto per effetto di un tradizionale
spirito di conservazione - più forte e radicato qui rispetto ad altre aree del
paese - o per la resistenza dei vecchi assetti del potere e delle vecchie
classi dirigenti, ma soprattutto per la presenza di un convitato di pietra
che, negli anni, ha assunto una propria soggettività politico-istituzionale e
una propria forza capace di condizionare gli eventi sociali, le scelte
politiche, i processi economici: Cosa nostra.
Esiste ormai una diffusa pubblicistica sui rapporti economici tra alcuni
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esponenti mafiosi e l'impero Fininvest, Publitalia e, poi, Forza Italia .
Sono note le storie dei rapporti personali e finanziari tra uomini della
vecchia mafia di Stefano Bontade come Gaetano Cinà, Vittorio Mangano e
Marcello Dell'Utri, il senatore e parlamentare europeo, creatore e gran
patron di Publitalia, investito anch'egli da diverse inchieste giudiziarie e
attualmente sottoposto a processo presso il Tribunale di Palermo per
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associazione mafiosa .
Altrettanto diffusa è la pubblicistica e le inchieste giornalistiche sugli
anni dell'andreottismo e sul ruolo della vecchia Dc nella tessitura dei
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rapporti tra potere politico e potere mafioso in Sicilia .
Mancano, invece, elementi di conoscenza sul presente e sui
cambiamenti intervenuti in quella zona grigia della società siciliana che,
pur non facendo parte dell'organizzazione mafiosa (punciuta, come viene
definita la partecipazione diretta in riferimento al rituale dell'iniziazione), è
organica e funzionale alle sue logiche, alle sue pratiche e al suo sistema di
interessi e alcuni suoi rappresentanti, per vincoli professionali o per vecchie
storie personali e familiari, sono espressione di un blocco sociale e di
potere a forte egemonia mafiosa.
È intenzione di queste pagine intrecciare elementi di analisi,
ricostruzioni storiche e narrazione di fatti che evidenziano uno spaccato
della gestazione di alcune scelte politiche e della costruzione dei nuovi
gruppi dirigenti politici siciliani, nei quali il ruolo della mafia risalta come
elemento costante, fino a prefigurare un salto di qualità nella natura dei