Page 21 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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20.000 soldati per presidiare i cosiddetti obiettivi sensibili e militarizzare il
territorio dell'isola. Garitte sotto casa dei magistrati, posti di blocco
ovunque, presidi davanti alle caserme e ai tribunali: la Sicilia del dopo
stragi somiglia più alla Colombia che non all'isola libera, aperta,
gioiosamente mediterranea che abbiamo conosciuto da secoli.
Purtroppo, nonostante l'azione della magistratura, la repressione degli
organi di polizia e i tentativi di rinnovamento e di trasparenza
amministrativa portati avanti dalle amministrazioni progressiste, il nocciolo
duro del potere economico e il controllo mafioso di tutti i centri vitali della
struttura burocratica e amministrativa di Palermo e della Sicilia, non è
stato sconfitto.
Anzi, politica e mafia si preparano a governare le migliaia di miliardi in
arrivo nell'isola con i fondi europei e i vari accordi di programma tra Stato e
Regione che porteranno enormi investimenti nell'isola. Inoltre, nel 2010
bisognerà essere pronti ad affrontare nuove sfide: il Mediterraneo
diventerà area di libero scambio e la Sicilia si troverà al centro di nuove
attività economiche, finanziarie e commerciali in un quadro di sviluppo
delle relazioni tra Europa e paesi rivieraschi dell'altro continente.
Solo il ritorno alla normalità nella vita politica e sociale può garantire
questo salto di qualità: occorrono leggi che alleggeriscano i vincoli alle
imprese, lascino fare le banche, favoriscano la circolazione e gli
investimenti di capitali, magari senza scavare troppo nella loro
provenienza. Ma serve anche consenso e politiche che tengano bassi i
livelli del conflitto sociale anche attraverso un nuovo allargamento delle
maglie della spesa pubblica e l'estensione dei tradizionali meccanismi
clientelari.
Del resto, in Sicilia e al Sud è stato sempre così, quando le classi
dirigenti, per rigenerare il loro consenso e il loro potere, hanno avuto
bisogno del sostegno della politica e dei governi nazionali.
Ma per Forza Italia e la destra questo sarà impossibile senza che la
magistratura rientri nei suoi «ambiti tradizionali» e la smetta di
criminalizzare, con inchieste politiche, l'intero tessuto economico e
produttivo dell'isola, appannandone cosi la sua immagine in Italia e in
Europa. Questo è il clima che si respira a Palermo e a Roma e in questo
clima si prepara la riconquista di tutti i centri del potere politico-
amministrativo della Regione.
L'eredità
Nella seconda metà degli anni '90, l'eredità democristiana, che in Sicilia