Page 16 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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governo in Sicilia, finisce nelle maglie della giustizia. L'altra parte, facendo
proprio l'antico proverbio siciliano calati juncu ca passa la china (abbassati
giunco finché passa la piena), lascia il campo e scompare silenziosamente
dalla scena in attesa di tempi migliori.
È in difficoltà anche il Pci-Pds, falcidiato da lotte intestine e incapace di
ritrovare una propria identità nella transizione tra il vecchio e il nuovo
partito, tra vecchi e nuovi gruppi dirigenti, tra i giovani che vivono in prima
persona il fermento della società civile e dei movimenti antimafia e i
rappresentanti della maggioranza del gruppo parlamentare regionale che
non hanno mai interrotto la consuetudine delle pratiche consociative.
In questo contesto, aggravato dall'incapacità di ricostruire un'identità di
sinistra autonoma e critica nella società, ha gioco facile Orlando nel
sottrarre al Pds molti militanti e diversi quadri dirigenti, favorendo anche
alcune operazioni trasformistiche di passaggio dal Pci-Pds alla neonata
Rete, e di assumere cosi la guida e l'egemonia sull'intera sinistra
palermitana e siciliana.
Ovviamente anche nel Pci prima e nel Pds poi, sulla questione morale,
sul rapporto tra l'economia e le imprese, sul ruolo delle cooperative e sulle
alleanze politiche, il conflitto è sempre stato forte, basti pensare al rientro
in Sicilia di Pio La Torre, nei primi anni '80, e alla battaglia che egli
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condusse sino alla sua morte . Cosi, quando Orlando radicalizza lo scontro
all'interno della Dc, diventa il riferimento esterno per la battaglia politica
che alcuni settori del Pci-Pds conducono all'interno del loro stesso partito.
Sono gli anni in cui l'allora padre spirituale di Orlando, il gesuita Ennio
Pintacuda, impone la teoria giacobina del «sospetto come anticamera della
verità», anche se lo fa richiamandosi - così afferma - alla ricerca della
verità di sant'Agostino. Nel 1993, parlando del rapporto con Orlando nel
suo libro La scelta, Pintacuda scrive: «Siamo dalla parte di chi, oggi, può
processare i responsabili di questo sistema e regime e non è processato
perché ha saputo scegliere in tempo la parte giusta». E continua: «La
storia non è fatta di piccoli uomini e la coerenza è l'ossatura basilare dei
cambiamenti [...] Gli opportunisti preferiscono aspettare come vanno a
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finire le cose, schierandosi, sempre, dalla parte di chi vince e comanda» .
Era il 1993. Da qualche anno, invece, dopo una piroetta trasformistica
tipicamente siciliana, Pintacuda è diventato il padre spirituale dei leader di
Forza Italia e del centrodestra a Palermo. Cosa, peraltro, non senza utili
conseguenze, avendo ottenuto proprio dal centrodestra la guida del Centro
ricerche e studi direzionali (Cerisdi), il centro di formazione dei quadri
dirigenti che la Regione, la Provincia e il Comune di Palermo finanziano con
almeno 5 miliardi di vecchie lire all'anno e per la cui direzione riceve uno
stipendio di oltre 100 milioni di vecchie lire all'anno.