Page 121 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
P. 121
gestisce i suoi mille impegni.
Anch'io quando, per motivi legati alle mie funzioni, devo parlare con
Cuffaro mi rivolgo a lui, che accompagna il presidente ovunque si sposti in
Italia e nel mondo.
Attualmente per Bignardelli c'è la richiesta di rinvio a giudizio. La sua
vicenda fece molto clamore e, fermo restando i sacri principi del
garantismo, è proprio opportuno che una persona che deve essere
giudicata per reati gravi contro la pubblica amministrazione occupi un ruolo
di questo rilievo? Non se ne devono prevedere anche le conseguenze?
Alla vigilia del 19 luglio del 2002, anniversario della strage di via
D'Amelio, il presidente e il segretario dell'Associazione nazionale magistrati
di Palermo, Massimo Russo e Marcello Viola, si recano dal presidente della
Regione per portargli il libro che l'associazione ha stampato per ricordare
Paolo Borsellino e per chiedere il patrocinio della partita di calcio che ogni
anno disputano, a fini di beneficenza, la nazionale dei magistrati e quella
dei cantanti. A riceverli c'è il segretario del presidente che si ritrova, ancora
una volta, di fronte il magistrato, imbarazzato, che ne ha ordinato l'arresto
e lo ha interrogato per primo.
In Sicilia anche questo è normale.
Come è normale far diventare un altro consigliere provinciale della
«squadra» presidente dell'altra grande società mista che gestisce i
lavoratori precari e in mobilità, la società «Arte e vita», costituita sulla
base di una apposita legge regionale con capitali misti di Regione e Gepi.
Arte e vita fornisce i lavoratori precari all'assessorato regionale ai Beni
culturali, che li smista nei diversi siti archeologici e nei musei siciliani.
Dalla sua nascita, e fino a quando anche questa non viene investita da
vicende giudiziarie, il presidente è Nino Dina che, anche grazie alla
gestione clientelare di questa società, nel 2001 viene eletto deputato
regionale con 11.351 voti di preferenza personale.
La «squadra» non gioca solo sul campo provinciale e su quello
regionale, ha un suo uomo di punta anche alla Camera dei deputati, è il
parlamentare del Cdu, ora Udc, Saverio Romano.
Il suo collegio elettorale è quello di Bagheria e, prima di salire le scale
di Montecitorio, è stato presidente dell'Ircac, l'Istituto regionale di credito
alle cooperative. Romano è di Belmonte Mezzagno, il paese del famoso
boss mafioso Benedetto Spera, da sempre alleato di Bernardo Provenzano
e arrestato pochi anni fa dopo un lungo periodo di latitanza.
L'amministrazione comunale di Belmonte Mezzagno è stata sciolta per
inquinamento mafioso e due anni fa, alla fine del commissariamento, la
lista di centrodestra capeggiata dal deputato nazionale ha riconquistato il
Comune.