Page 118 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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l'amico e che, per non essere disturbato e osservato, abbia messo in libertà
anche la sua scorta. Per discutere di sanità, dichiarerà Cuffaro, ma è certo
che sia stato lui a cercare Aiello. Lo ha fatto tramite Roberto Rotondo, suo
fidato consigliere comunale e manager della clinica Santa Teresa: ha
bisogno di parlare con l'imprenditore di persona, non per telefono, e
soprattutto lontano da orecchie e occhi indiscreti. Tanta segretezza solo
per discutere del tariffario regionale della sanità?
Il 29 giugno del 2002, quando arriva il primo avviso di garanzia a
Cuffaro, l'Assemblea regionale è in subbuglio. Lo sconcerto dei deputati è
generale. Nel gruppo dell'Udc volano parole grosse. C'è il rischio delle
dimissioni. Ma si capisce che il presidente sceglie un'altra strada quando, il
1° luglio, dopo sei ore di interrogatorio, dichiara di aver chiarito tutto.
Sono l'unico capogruppo a chiedere subito le sue dimissioni, essendo
sempre più gravi le notizie che invece, di ora in ora, vengono rese
pubbliche.
Dopo una lunga riunione della Conferenza dei capigruppo, nella quale si
decide di tenere un dibattito parlamentare, vado via dal palazzo. Mentre
sto per uscire, incontro Cuffaro di ritorno dal tribunale dove è stato
interrogato.
Il giorno precedente, con dichiarazioni alla stampa e al Tg3, sono stato
il più duro nei suoi confronti, ma quando me lo trovo di fronte, circondato
da un codazzo di segretarie, amici, giornalisti, trovo normale porgergli la
mano e chiedergli come va. Lui, come fa con tutti, e per questo si è
conquistato l'appellativo di Totò vasa vasa, prima ancora di dirmi che va
bene, mi tira a sé e mi bacia.
Sui giornali del giorno dopo, il bacio viene enfatizzato per dire che in
Sicilia la politica è tutta uguale, da destra a sinistra, e che i deputati di tutti
i partiti erano in attesa sull'uscio di palazzo dei Normanni a fare da
comitato di accoglienza e solidarietà per Cuffaro.
Nella stessa situazione, stringerei di nuovo la mano a Cuffaro, anche se
il suo bacio, rubato in quel contesto ma assolutamente normale nel suo
modo di fare, mi ha provocato decine di telefonate indignate dei miei
compagni di base e anche qualche fax di protesta inviato alla direzione del
partito. Era addirittura passata in secondo piano la mozione di sfiducia che
avevo depositato il giorno precedente.
Il dibattito parlamentare che si tiene il 4 luglio è allucinante. Leoluca
Orlando dichiara pubblicamente che «ci deve essere un garantismo di
opposizione. Non bisogna dare giudizi politici su vicende giudiziarie [...] In
realtà la dimensione caricaturale del suo governo esisteva già prima di
questa inchiesta [...] quando la "cavigghia", la cura del piccolo affare, è un