Page 116 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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con il centrodestra, tutti rappresentanti del nuovo potere al Comune, alla
          Provincia, alla Regione.
              Assieme, il boss e il giovane medico, frequentano Salvatore Aragona,
          anche  lui  medico  e  brillante  ricercatore,  conoscente  di  Marcello  Dell'Utri,

          che  lo  presenta  a  importanti  società  farmaceutiche  per  fargli  brevettare
          alcune  sue  scoperte,  benché  già  condannato  per  vicende  di  mafia.
          Aragona,  da  qualche  anno,  vive  a  Milano,  da  dove  però  continua  a
          occuparsi di affari siciliani.

              Guttadauro e Miceli incontrano normalmente un altro medico, Vincenzo
          Greco, che lavora all'ospedale Cervello di Palermo ed è cognato del boss di
          Brancaccio.
              Anche  il  dottore  Greco  è  stato  in  galera:  curava  Salvatore  Grigoli,  il

          killer di padre Puglisi, mentre era latitante e ricercato dalle polizie di tutta
          Italia.
              Giuseppe  Guttadauro  ha  anche  un  fratello,  Carlo,  appassionato  di
          politica e grande sponsor prima del consenso democristiano e poi di quello

          di Cuffaro in tutti i comuni della fascia costiera tra Palermo e Bagheria. È
          già  impegnato  nelle  elezioni  europee  del  1999,  quando  Cuffaro  è  il
          capolista dell'Udeur e il boss, in un colloquio intercettato per parlatorio del
          carcere  dell'Ucciardone,  dà  indicazioni  alla  moglie  su  come  fare  la

          campagna elettorale per «Cioccolatino», come lui amichevolmente chiama
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          l'esponente politico .
              Miceli  diventa  l'uomo  chiave  dei  rapporti  tra  l'area  politica  del
          presidente  della  Regione  e  la  famiglia  mafiosa  di  Brancaccio  che,

          addirittura, alle elezioni comunali del 2001, si preoccupa di far cambiare
          anche  le  indicazioni  di  voto  presso  le  famiglie  mafiose  di  altri  quartieri,
          spostando sul Cdu i voti di preferenza che alcuni boss volevano concentrare

          su candidati di Forza Italia.
              Guttadauro  avrebbe  voluto  che  Miceli  diventasse  deputato  regionale
          ma, alle elezioni del 2001, arriva primo dei non eletti.
              Cuffaro,  però,  i  veri  amici  non  li  abbandona,  come  dimostra  la
          telefonata,  intercettata  dai  Ros,  tra  Miceli  e  il  medico  Vincenzo  Greco:

          «L'altro  ieri  Totò  mi  chiamò...  mi  chiese  la  data  di  nascita...  Per  cosa  ti
          serve... Dice, cosa mia è, non è importante. Dopo di che mi chiamarono e
          mi  chiesero  un  curriculum  rapido...  ce  lo  feci  e  poi  ieri  ho  ricevuto  una
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          telefonata» .
              Al  telefono  Miceli  racconta  come  diventa  presidente  di  una  delle  più
          importanti  società  operanti  in  Sicilia,  la  Multi-servizi.  La  società  ha  un
          capitale misto, parte della Regione e parte di Sviluppo Italia, una holding di

          Stato nata sotto il governo Amato per rilevare le attività della Itainvest, la
          società pubblica che ha sostituito la ex Gepi.
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