Page 109 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
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Marescialli


          Non è intenzione di questo libro ricostruire l'evoluzione dell'inchiesta sulla
          clinica Santa Teresa che, a novembre del 2003, porta all'arresto di Aiello e

          di  due  marescialli,  Giuseppe  Ciuro  della  Dia  (Direzione  investigativa
          antimafia) e Giorgio Riolo del Ros (Raggruppamento operativo speciale dei
          carabinieri).
              Ciò che più interessa è comprendere il meccanismo che determina un

          grumo di affari e di potere nel quale si incontrano imprenditori, mafia e
          politica al più alto livello.
              Ed è altrettanto utile capire come la nuova mafia, per ripulire ricchezze
          e  capitali  accumulati  illegalmente,  cerchi  la  penetrazione  nel  tessuto

          economico  legale,  rendendo  sempre  più  impercettibili  le  differenze  tra
          attività legali e illecite.
              Se  poi  si  pensa  che  la  scelta  non  è  quella  di  un  settore  economico
          marginale,  ma  della  sanità  e  dei  suoi  punti  di  eccellenza  e  che,  per

          realizzare  il  loro  disegno,  gli  uomini  di  Cosa  nostra  incontrino  la
          disponibilità  di  imprenditori  e  di  rappresentanti  del  mondo  politico  e
          istituzionale, il quadro è completo.
              In  questa  vicenda,  l'alta  qualità  della  clinica  Villa  Santa  Teresa,  agli

          occhi  esterni,  fa  apparire  come  oggettivo  e  giusto  l'appoggio  dato
          all'imprenditore dai politici che, apparentemente in buona fede, potevano
          non  conoscere  tutti  gli  aspetti  dell'operazione  e  i  possibili  collegamenti
          diretti con Cosa nostra.

              La nobiltà del fine, la lotta ai tumori, e i benefici che ne riceve la gente,
          spinge i rappresentanti delle istituzioni a sentirsi sicuri e a operare come se
          si trattasse di un normale rapporto tra politica e impresa.
              In     realtà,      dentro       questo       meccanismo,           i    referenti      politici

          dell'imprenditore,  che  ricambia  con  finanziamenti  e  voti,  sono  talmente
          coinvolti  da  costituirsi  essi  stessi  in  una  vera  e  propria  lobby  politico-
          finanziaria.
              Da  quello  che  emerge  dall'inchiesta  e  da  quanto  affermano  gli  stessi

          magistrati, siamo quindi di fronte a un vero e proprio salto di qualità nel
          rapporto  tra  politica  imprese  e  mafia,  con  al  centro,  in  questo  caso,  un
          soggetto politico, l'Udc palermitana, che ha come leader il presidente della
          Regione e, nei punti chiave della struttura di potere, uomini a lui fidati.

              Come per altre vicende, si ripropongono alcune domande; è possibile
          che  sia  casuale  l'incontro  politico  del  consigliere  comunale  di  Bagheria,
          Roberto  Rotondo,  dei  deputati  Antonio  Borzacchelli  e  Nino  Dina,  del
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