Page 966 - Shakespeare - Vol. 4
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Alla più ricca delle sue grazie
               Svelandone l’imperfezione.
               Ma tu, tu,
               Così perfetta e impareggiabile,

               Tu sei stata creata
               Col meglio di ogni creatura.



              MIRANDA
               Io non conosco
               Nessuna del mio sesso;

               Non ricordo viso di donna
               Se non, grazie allo specchio, il mio;
               Né ho visto,
               Di quelli che posso chiamare uomini,
               Altri che te, mio buon amico,

               E il mio carissimo padre.
               Come sia fatta la gente di fuori,
               Io non lo so. Ma, sulla mia onestà,

               Unico gioiello della mia dote,
               Non vorrei
               Altro compagno al mondo se non te.
               Tranne te,
               La fantasia non sa plasmare

               Un’altra forma
               Che possa amare. Ma io parlo
               Con troppa audacia, e scordo

               I precetti di mio padre.


              FERDINANDO

               Il mio rango è quello di Principe, Miranda −
               Forse di Re − anche se non vorrei.
               E non amo
               Questa legnosa schiavitù

               Più di quanto amerei
               Che un moscone mi volasse in bocca.
               Ascolta la voce della mia anima:
               L’istante stesso in cui ti vidi,

               Il mio cuore volò al tuo servizio.
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