Page 959 - Shakespeare - Vol. 4
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Se sei Trinculo, alzati e cammina. Aspetta, ti tiro io per le gambe più corte.
          Se esistono gambe di Trinculo, sono queste. Sì, sei proprio Trinculo. Ma com’è
          che  sei  diventato  lo  stronzo  di  questo  aborto  di  luna  piena?  È  capace  di
          cagare dei Trinculi?



              TRINCULO
          Lo credevo morto ammazzato da un colpo di fulmine. Ma tu non sei affogato,

          Stefano? Fammi la grazia, dimmi che non sei affogato. Il temporale è finito?
          Mi  sono  nascosto  sotto  la  gabbana  dell’aborto  di  luna  per  paura  del
          temporale. Ma tu sei vivo, Stefano? O Stefano, due Napoletani salvati dalle

          acque!


              STEFANO

          Prego, non girarmi intorno − sono debole di stomaco.



              CALIBAN
          (a parte) Ah, che belle creature, se non sono spiriti.
          Che splendido dio − ha un liquore celestiale.
          Mi inginocchio ai suoi piedi.



              STEFANO
          Come  sei  scampato?  In  che  modo  sei  arrivato  fin  qua?  Giura  su  questa

          bottiglia e dimmi in che modo sei arrivato fin qua. Io sono scampato sopra un
          barile di vin di Spagna che i marinai avevano buttato giù di bordo. Lo giuro su
          questa  sacra  bottiglia,  fatta  con  le  mie  proprie  mani,  con  la  scorza  di  un
          albero, dopo che m’hanno sbattuto a riva!



              CALIBAN

          Giuro, su questa bottiglia, d’essere tuo suddito fedele − quel liquore non è
          terreno.



              STEFANO
          Qua, giura, e dimmi come sei scampato.



              TRINCULO
          Nuotando fino alla riva come un’anitra, fratello − io nuoto come un’anitra, lo
          giuro.
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