Page 958 - Shakespeare - Vol. 4
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STEFANO

          Ora ha un attacco e straparla. Gli faccio assaggiare la bottiglia − se non ha
          mai bevuto vino, l’attacco gli passa. Se riesco a guarirlo e a domarlo, posso
          chiedere un capitale − chi lo compra si può sempre rifare come vuole.



              CALIBAN
          Finora non mi hai fatto troppo male − ma lo farai subito, lo sento da come

          tremi. Prospero sta lavorando, su di te.



              STEFANO
          Avanti, girati − apri la bocca − qui c’è qualcosa che fa risuscitare i morti. Apri
          ’sta bocca − con questo il tremasso ti va via, te lo dico io. Fidati degli amici −
          verzi le ganasce un’altra volta, su.



              TRINCULO
          Ma questa voce io la conosco... dovrebbe essere... ma no, quello è affogato e

          questi sono fantasmi. Mamma mia, proteggimi!


              STEFANO

          Quattro gambe e due voci − un mostro delicato! Si vede che la voce davanti
          gli serve per parlare bene degli amici e quella del drio per dire cattive parole
          e sputare veleno. Ora lo battezzo di nuovo e la febbre gli passa. Avanti −

          amen! Ora te ne verso un po’ nell’altra bocca.


              TRINCULO

          Stefano!



              STEFANO
          Ehilà! L’altra bocca chiama me? Ma allora questo non è più un mostro, l’è un
          diavol! Stefano, gambe in spalle e via − dice il proverbio: magna assai mal
          chi a la tavola del diavol vuol magnare!             24



              TRINCULO
          Stefano!  Se  sei  Stefano  tocca  e  parla  perché  io  sono  Trinculo!  Non  ti

          spaventare, sono il tuo buon amico Trinculo.


              STEFANO
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