Page 82 - Shakespeare - Vol. 4
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aggiungano il resto.



              CLEONE
                               Le scosse della vostra fortuna,
               se perseguitano voi in maniera mortale, colpiscono
               anche noi straordinariamente.            221



              DIONISA
                               Oh, la vostra dolce regina!

               Se al crudele fato fosse piaciuto che la portaste qui
               a benedire la mia vista!



              PERICLE
                               Noi non possiamo che obbedire
               alle potenze che ci sovrastano.           222  Potessi infuriare

               e ruggire come il mare in cui ella giace, il risultato
               non cambierebbe. La mia dolce bambina, Marina,
               che così ho chiamato perché è nata in mare,
               io qui affido alla vostra carità, lasciandola
               infante in vostra cura e pregandovi

               di allevarla come una principessa, che possa
               avere le maniere che le si addicono per nascita.



              CLEONE
               Non abbiate timore, mio signore, ma sappiate
               che la vostra generosità, che nutrì il mio paese

               col vostro grano, per la qual cosa ancora il popolo
               prega per voi, sarà ricordata e resa
               a vostra figlia. Se trascurando questo
               io mi rendessi vile, la gente comune

               da voi soccorsa mi costringerebbe al mio dovere.
               Ma se la mia natura avesse bisogno di uno sprone,
               si vendichino gli dèi su me e sui miei,
               fino alla fine della mia discendenza.            223



              PERICLE

                               Vi credo.
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