Page 77 - Shakespeare - Vol. 4
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Le travi maestre sembravano schiantarsi
e tutto era sul punto di crollare.
Sbigottimento e paura mi hanno fatto lasciare la casa.
SECONDO GENTILUOMO
È per questo che vi disturbiamo così presto.
Non è nostra abitudine.
CERIMONE
Ah, dite bene.
PRIMO GENTILUOMO
Ma mi stupisco che Vossignoria, che ha
una ricca residenza, 211 abbia così di buon’ora
rinunciato al dorato sonno ed al riposo.
È molto strano
che la natura si pieghi alla fatica
quando non vi è costretta.
CERIMONE
Da sempre io ritengo
che la virtù e la conoscenza siano doti più grandi
che nobiltà e ricchezza. Sventati eredi
possono oscurare e sciupare queste ultime due,
ma l’immortalità spetta alle prime
e rende l’uomo un dio. È risaputo che io ho sempre
studiato la medicina, e con la sua segreta arte,
consultando i testi e praticando esperimenti,
ho reso familiari a me e al mio aiutante 212
i benedetti infusi che vivono nei vegetali,
nei metalli, nelle pietre; e so parlare dei disturbi
che la natura crea come delle sue cure; e questo mi dà
più contentezza e ben più vero diletto
che non correre assetato dietro ad incerti onori
o stringere il mio piacere dentro borse di seta,
per far contenti il buffone e la morte. 213
SECONDO GENTILUOMO