Page 732 - Shakespeare - Vol. 4
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isolata, a parte. Ma eccola qui: preparatevi
               a vedere la vita così da vicino imitata come mai
               l’immobile sonno imitò la morte; guardate ed ammirate.
                         (Paolina tira una tenda e scopre Ermione in piedi come una statua)

               Mi piace il vostro silenzio, prova di più
               la vostra meraviglia: ma tuttavia parlate; voi, per primo, mio signore.
               È somigliante, vero?



              LEONTE
                               Che posa naturale!

               Rimproverami, cara pietra, ch’io possa dire invero
               che sei Ermione; o piuttosto, lo sei davvero
               perché non mi rimproveri; poiché ella era dolce
               quanto l’infanzia e la grazia. Però, Paolina,
               Ermione non era così rugosa, non così avanti

               negli anni come appare qui.



              POLISSENE
                               Oh, no davvero.



              PAOLINA
               Tanto più grande l’arte del nostro scultore,
               che mostra il passaggio di circa sedici anni e la rappresenta

               come se fosse viva adesso.


              LEONTE

                               E se lo fosse,
               Tanto sarebbe il mio conforto, quanto essa
               ora mi trafigge il cuore. Oh, così stava,
               con questa stessa viva maestà, calda vita,

               come ora essa è fredda, quando la corteggiai la prima volta!
               Sono umiliato: non mi rinfaccia forse la pietra
               d’essere più pietra di lei? O regale opera!
               C’è una magia nella tua maestà, che ha

               risvegliato alla memoria le mie malvagità, ed ha
               sospeso la vita nella tua stupefatta figlia
               lasciandola di pietra accanto a te.
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