Page 726 - Shakespeare - Vol. 4
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di ballate non ce la fanno a esprimerle.
Entra (un terzo) gentiluomo.
Ecco che arriva il maggiordomo di donna Paolina: lui potrà informarvi meglio.
Che succede adesso, signore? Questa notizia, che si dice vera, somiglia così
tanto ad una fiaba che si dubita molto della sua autenticità. Il re ha dunque
trovato il suo erede?
TERZO GENTILUOMO
È verissima, se mai verità fu provata dai fatti: ciò che si dice in giro potreste
giurare d’averlo visto, tanto combaciano tutte le prove. Il mantello della
regina Ermione, il suo gioiello al collo della bambina, le lettere di Antigono
trovate con esso, la sua scrittura che hanno riconosciuto; la maestà della
creatura a somiglianza della madre, la dote di nobiltà che la natura mostra
superiore alla condizione, e molte altre prove la proclamano, con ogni
certezza, figlia del re. Avete visto l’incontro dei due re?
SECONDO GENTILUOMO
No.
TERZO GENTILUOMO
Allora avete perduto uno spettacolo che bisognava vedere; non si può
descriverlo a parole. Avreste visto una gioia coronarne un’altra, e in maniera
che sembrava che il dolore piangesse al separarsi da loro, perché la loro gioia
attraversava un fiume di lacrime. C’erano occhi che s’alzavano al cielo, mani
che si tendevano, ed espressioni così commosse, che per riconoscerli
bisognava guardare l’abito, non la faccia. Il nostro re, quasi saltando fuori di
sé per la gioia d’aver ritrovato la figlia, come se quella gioia diventasse
all’improvviso una perdita, grida “Ah, tua madre, tua madre!” Quindi chiede a
Boemia perdono; poi abbraccia il genero; poi soffoca di nuovo la figlia coi suoi
abbracci; ora ringrazia il vecchio pastore che se ne sta lì come un mascherone
di fontana, consumato dalle intemperie e che ha visto i regni di molti re. Non
ho mai sentito di un incontro come questo che storpia il racconto che se ne
vuole fare e distrugge la descrizione che si cerca di darne.
SECONDO GENTILUOMO
E, vi prego, che è successo di Antigono che portò via la bambina?