Page 721 - Shakespeare - Vol. 4
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(che accompagna l’età avanzata) non riducesse alquanto
               le forze desiderate, lui stesso avrebbe
               e terre ed acque tra il suo trono e il vostro
               attraversato per vedervi; voi ch’egli ama

               (così m’ha ordinato di dirvi) più di ogni scettro
               e di coloro che vivi li reggono.



              LEONTE
                               O mio fratello −
               cortese nobil uomo! − i torti che ti ho fatto, riaffiorano

               in me; e questi tuoi riguardi,
               di squisita gentilezza, si fanno interpreti
               della mia pigra negligenza! Siate benvenuto qui
               come la primavera sulla terra. Ed ha egli anche
               esposto questa perla al trattamento brutale

               (almeno poco gentile) dell’orrido Nettuno,
               per salutare un uomo indegno delle sue pene, e ancora più
               del rischio della sua persona?



              FLORIZEL
                               Mio buon signore,

               ella viene dalla Libia.



              LEONTE
                               Dove il fiero Smalo,       60
               quel nobile, onorato signore, è temuto e amato?



              FLORIZEL
               Da lì, nobilissimo sire; da lui, la cui figlia qui
               fu ben provata sua dalle lacrime che versò al separarsi da lei; quindi,

               favoriti da un felice scirocco, abbiamo passato il mare,
               per eseguire l’incarico affidatomi da mio padre
               di visitare vostra altezza: il meglio del mio seguito
               l’ho congedato sulle coste siciliane;

               son diretti in Boemia, ad annunciare
               non solo il mio successo in Libia, sire,
               ma il mio felice arrivo, e quello di mia moglie,
               qui, dove siamo.
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