Page 647 - Shakespeare - Vol. 4
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Puttana
di lunga lingua! Prima batte il marito,
e adesso morde me! Non è mia questa marmocchia;
è frutto di Polissene.
Via di qui, e con quella che l’ha partorita,
buttatela insieme nel fuoco!
PAOLINA
È vostra;
e potremmo applicare a voi il vecchio proverbio:
“somiglia tanto a voi, purtroppo!”. Guardate signori,
anche se in piccolo, è la copia
esatta del padre: occhi, naso e bocca;
l’aggrottare le ciglia, la fronte, il labbro perfino,
le graziose fossette sul mento e sulla guancia, il sorriso;
fin nella forma della mano, unghie, dita:
e tu buona madre Natura, che l’hai fatta
tanto simile a chi l’ha generata, se presiedi
anche all’ordine della mente, tra tutti i colori
non metterci il giallo, 24 che lei non sospetti, come lui,
che i suoi bambini non siano del marito!
LEONTE
Strega immonda!
E tu, buono a nulla, meriti d’essere impiccato,
che non sei capace di farla tacere.
ANTIGONO
Impiccate ogni marito
che non riesca in quest’impresa e non vi resterà
neanche un suddito.
LEONTE
Ancora una volta portatela via.
PAOLINA
Il sire più indegno e snaturato