Page 643 - Shakespeare - Vol. 4
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vedi come sta. (Esce il servitore.) Vergogna, vergogna! Non devo pensare
                    a lui:  21
               lo stesso pensiero delle mie vendette su di lui
               si ritorce su di me: già in sé troppo potente,

               oltre che in vassalli ed alleati; lascialo stare
               fino al momento buono. La vendetta immediata
               prendila su di lei. Camillo e Polissene
               ridono di me; si divertono con la mia disgrazia:

               non riderebbero se potessi raggiungerli, come
               non riderà lei, che è in mio potere.


                Entra Paolina (portando un neonato, con Antigono, nobili e servitori che
                                               cercano di trattenerla).



              UN NOBILE
                               Non dovete entrare.



              PAOLINA

               Aiutatemi, piuttosto, buoni signori:
               O temete, ahimè, la sua ira di tiranno più
               della vita della regina? Una gentile anima innocente,
               più pura di quanto lui sia geloso.



              ANTIGONO
                               Basta così.



              SERVITORE
               Signora, non ha dormito stanotte, e ha ordinato

               di non far passare nessuno.



              PAOLINA
                               Calmatevi, buon signore;
               io vengo a portargli il sonno. Siete voi
               che gli strisciate intorno come ombre, e sospirate

               ad ogni suo inutile lamento; siete voi
               che nutrite la causa della sua insonnia.
               Io vengo con parole salutari quanto vere,
               oneste, come salute e verità, a purgarlo di quell’umore
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