Page 641 - Shakespeare - Vol. 4
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EMILIA
Degnissima signora,
la vostra lealtà e bontà sono così evidenti
che non potrà mancare alla vostra generosa impresa
un lieto fine: non c’è donna al mondo
più adatta per questa missione. Prego la signoria vostra
d’attendere nella stanza accanto, io informerò subito
della vostra nobilissima offerta la regina,
che oggi già batteva su questo progetto,
ma non osava proporlo a persone di fiducia
per paura di un rifiuto.
PAOLINA
Ditele, Emilia,
che userò tutta la mia lingua; se la saggezza che ne uscirà
sarà pari all’ardimento del mio cuore, non si dubiti
del mio successo.
EMILIA
Che siate benedetta!
Vado dalla regina: vi prego, venite di là.
IL CARCERIERE
Signora, se piacerà alla regina affidarvi l’infante,
io non so in cosa potrò incorrere,
non avendo ricevuto istruzioni.
PAOLINA
Non dovete temere, signore:
questa bambina era prigioniera dell’utero, ed ora,
per legge e procedimento della grande natura,
ne è stata liberata ed affrancata; non è oggetto
della collera del re; né è colpevole
(se ci sono colpe) dei trascorsi della regina.
IL CARCERIERE
Lo credo bene.